In vista del referendum d’autunno sulle riforme costituzionali (si veda in proposito il commento di Paolo Pombeni a pagina 38), si moltiplicano gli appelli di giuristi, studiosi, gruppi, cenacoli, riviste, per invitare a scegliere, tra il sì e il no, una o l’altra opzione. Tra questi è stato diffuso un “Appello dei cattolici per il NO alla riforma della Costituzione nel referendum del prossimo ottobre”, che ha trovato la condivisione di molti celebri personaggi del mondo dell’impegno cattolico, ma che ha anche sollecitato una riflessione sul tema della responsabilità che ogni cittadino deve assumere in campo politico e sulla laicità, come capacità di mantenere la distanza tra questioni istituzionali e percorsi di fede, che si è tradotta in una sorta di “contro appello”. Diffuso a livello nazionale, in Trentino è stato sottoscritto finora da oltre cinquanta persone, molte delle quali fanno riferimento alla Comunità di San Francesco Saverio di Trento.

“Noi, cattolici, cristiani di altre confessioni, credenti di altre fedi e non credenti, di vario orientamento culturale e politico, sostenitori del NO o del SI’, siamo invece convinti che i cattolici, in quanto tali, non abbiano nessun appello da lanciare per motivare una qualunque scelta di voto. Ogni cittadino, ogni cittadina ha, infatti a disposizione tutti gli strumenti per decidere quale opzione scegliere”, vi si legge, con l'aggiunta che quell’”Appello” per il no appare “sbagliato e regressivo sul piano culturale, civile e politico”, anche perché non aiuta ad affrontare “in modo razionale e pacato una questione controversa, che riguarda esclusivamente l’accordare o il negare consenso ad una riforma dell’assetto parlamentare”.. Eccone le motivazioni: “Le ragioni che i suoi firmatari adducono a sostegno della loro scelta ci appaiono fragili e contraddittorie. In definitiva, il loro intervento sembra a noi figlio di un modo integrista di intendere la fede, in contrasto con il Concilio Vaticano II che affermava la laicità delle scelte politiche”.