Le attese della piazza

Vicinanza ai più deboli, attenzione agli esclusi della società, rinnovamento. Sono le attese delle persone che domenica erano in piazza Duomo a Trento, per vivere da vicino l'ordinazione episcopale di mons. Lauro Tisi. Per quasi tre ore, oltre duemila persone hanno partecipato alla Santa Messa, chi in Cattedrale, chi in piazza, seguendo con attenzione i riti e i singoli passaggi della liturgia, accompagnando con il silenzio di preghiera o con gli applausi e le lacrime il cammino di don Lauro verso l'ordinazione a vescovo. Un cammino che è terminato proprio in piazza, in un abbraccio collettivo che la folla ha voluto regalare al nuovo vescovo. Un abbraccio che don Lauro ha ricambiato con affetto, fermandosi quasi un’ora per salutare, scambiare un sorriso, strette di mano, concedersi a qualche selfy e fare autografi.

In piazza Duomo l'emozione della gente era tangibile. “Ho provato una gioia infinita – racconta un'anziana signora al termine della celebrazione -. Lo sento un vescovo nostro, un vescovo vicino alle persone”.

Don Lauro conquista per la sua semplicità e schiettezza, per il suo modo di fare alla portata di tutti, per le sue parole talvolta rudi, ma sincere. “E' una persona espansiva, corretta, schietta, non usa mezzi termini, ti dice quello che pensa e fa quello che dice – così lo descrivono gli abitanti della sua val Rendena. – Ci auguriamo che continui a fare il vescovo come ha saputo fare bene il sacerdote. Don Lauro, rimani te stesso”.

“Spero che don Lauro possa essere un buon pastore per la Chiesa trentina, ma che sappia anche portare un rinnovamento attento all'umanità – si augura uno dei presenti, – che sappia guardare davvero agli esclusi, ai poveri, ai giovani e ai migranti”. “Chiedo pace e misericordia per tutti” gli fa eco una giovane.

Mons. Tisi rimarrà per tutti sempre don Lauro. “E' un vescovo della gente, è uno di noi – racconta con le lacrime agli occhi una signora appena uscita dalla Cattedrale. – Ho seguito diverse volte le sue omelie: mi piace il suo stile schietto e vibrante, condivido il suo progetto di mettere gli ultimi al primo posto”.

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