Ieri sera, Giovedì santo, l’Arcivescovo Luigi Bressan ha presieduto in cattedrale la S. Messa “In coena domini” a ricordo dell’ultima cena di Gesù, inizio del triduo pasquale. Durante la liturgia Bressan ha rinnovato il rito della lavanda dei piedi, compiendo il gesto per dodici fra ammalati e volontari di Ospitalità Tridentina.

Nell’omelia ha citato le “crisi mondiali, con il grido di aiuto di milioni di profughi e di disoccupati”. “Di fronte al cordoglio per le vittime del terrorismo e l’insicurezza presente nel mondo, come Chiesa iniziamo questo triduo”, ha aggiunto. “Vediamo – ha ammonito – quanto siamo lontani da chi pensa di dominare il mondo con la violenza, magari invocando il nome di Dio: un tale pretesa, diceva papa Francesco, è una bestemmia! E noi condividiamo pienamente questa definizione e vorremmo che tutti i leader mussulmani fossero ancora più espliciti in tale condanna. Non vogliamo violenza contro violenza, ma congiungere gli sforzi per costruire qualità di vita, la comprensione reciproca, l’impegno nel far fruttificare i talenti per il bene comune, attenzione alle povertà che ci circondano e un andare anche nelle periferie per provvedere alle miserie più nascoste”.