“Gli iracheni hanno perso la speranza del futuro. Il Paese è entrato in un tunnel del quale non si intravede la fine. Noi cristiani cerchiamo di vivere con speranza, fiduciosi in Dio che è amore. Ma quello che vediamo è che, come dicevano gli antichi Romani, l'uomo è lupo per l'uomo. Noi perseguiamo il dialogo, ma con i terroristi non può esserci dialogo. L’Occidente si svegli, non abbandoni l’Iraq”. Questo l'appello di mons. Shlemon Warduni alla comunità internazionale, raccolto ai microfoni di radio Trentino inBlu. “I terroristi dell'Isis dicono di agire in nome di Dio. Ma le loro azioni sono la negazione di Dio. Parlano di moralità, ma sono immorali. Hanno preso le donne yazide e ne hanno fatto schiave, comprate e vendute al mercato. Sono migliaia le giovani che tengono come loro proprietà”. Di fronte a tutto questo, occorre che la comunità internazionale agisca. “L'Occidente si è un po' svegliato, ma non è ancora abbastanza”, dice mons. Warduni. “Le Nazioni Unite sono state create per il bene dell'uomo, ma non fanno niente. L'Onu parla dei diritti umani, ma dove sono questi diritti umani? I nostri fedeli sono stati cacciati dalle loro case, dai loro paesi, e vivono in una situazione molto precaria, molto difficile. Hanno perso tutto per non rinnegare Cristo. Per noi vescovi iracheni l'Occidente ha grandi responsabilità, perché vende armi alle nazioni arabe che le danno all'Isis”.
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