I Paesi, i progetti: le associazioni trentine con i migranti

(1) Serbia

IPSIA del Trentino

Il progetto “Emergenza rifugiati sulla Western Balkan Route” viene realizzato nel confine tra la Serbia e la Macedonia. A Presevo, in Serbia, si tratta di un intervento umanitario con l'obiettivo di ridurre il disagio dei rifugiati e dei migranti (circa 650.000 persone, 6.000 arrivi al giorno) durante il loro viaggio e soggiorno in Serbia lungo la Western Balkan Route / la rotta balcanica occidentale. In partenariato con la Caritas Serbia, IPSIA del Trentino vuole garantire migliore accesso e distribuzione degli aiuti umanitari (cibo, materiale igienico sanitario, protezioni dagli agenti atmosferici) in particolare per i gruppi vulnerabili (anziani, donne, bambini) della popolazione migrante migliorando al contempo anche la logistica e i servizi di supporto sociale nei centri di registrazione e transito.

Associazione Speranza – Hope for children

L'enorme afflusso di rifugiati provenienti dal Medioriente (soprattutto Siria, Afghanistan e Iraq), che utilizzano la rotta balcanica per raggiungere l'Europa, mette a dura prova le capacità dei Paesi di destinazione e transito. Il progetto prevede di alleviare le sofferenze dei rifugiati, di passaggio in Serbia, attraverso la distribuzione di beni di prima necessità (cibo, bevande, scarpe, prodotti per l'igiene). La distribuzione sarà effettuata da volontari dell'associazione e del partner locale con la loro presenza anche ai confini della Macedonia, Bulgaria e Croazia dove transitano i rifugiati.

(2) Libano

EDUS – Educazione e sviluppo

In Libano, a causa della grave crisi siriana in atto, sono arrivati oltre un milione di profughi siriani. Il progetto prevede di realizzare attività formative e di accompagnamento a supporto di due tipologie di utenti: 40 donne siriane profughe; 40 uomini, tra cui profughi siriani e libanesi di umili condizioni. Le donne impareranno l'arte della tessitura di tappeti; gli uomini saranno coinvolti in lavori socialmente utili (pulizia di spazi pubblici, piccole manutenzioni).

Associazione Microfinanza e Sviluppo

Il progetto “Microcredit for a better life” si realizza nel campo profughi di Bar Elias, in Libano, abitato da famiglie siriane (circa 340 famiglie, 1.300 persone). L’intervento, in partenariato con Oxfam Italia e il partner locale Urda, prevede la costituzione di una cassa mutualistica di risparmio e credito per favorire la nascita di attività produttive all’interno del campo. Dopo un'analisi preliminare della situazione, saranno individuate 30 famiglie quali beneficiarie del programma di educazione finanziaria e di partecipazione al fondo per lo sviluppo di attività imprenditoriali.

(3) Mali

IPSIA del Trentino

In Mali IPSIA del Trentino sta ristrutturando un albergo in una area “pacificata” nei pressi di Sevaré. Si tratta di una zona abbandonata negli ultimi anni a causa sia di ebola che di guerra. L'obiettivo è quello di dare ospitalità ad una cinquantina di ragazze di famiglie che vivono in zone di guerra e che sarebbero altrimenti impossibilitate a frequentare la scuola. Il progetto “Hotel de la Paix” è su proposta della associazione locale Giru-Yam. Alla base l’idea che la cultura, la scuola e il lavoro possono arginare il terrorismo, contrastare gli estremismi religiosi e migliorare le condizioni di vita delle donne.

(4) Sud Sudan

ACAV

Il progetto vuole dare una prospettiva di sviluppo ai profughi, agli sfollati interni ed alle comunità ospitanti presenti a Morobo in Sud Sudan, in modo che possano vivere con dignità senza dover scappare ulteriormente dai luoghi di provenienza. 4000 persone tra rifugiati e abitanti delle comunità ospitanti riceveranno formazione agricola e strumenti per avviare una attività generatrice di reddito; 300 ragazze rifugiate riceveranno formazione professionale al fine di un riscatto sociale che passa attraverso la possibilità di un lavoro.

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