Mostra vini, per chi?

La data è fissata (19-22 maggio 2016). Luogo, modalità, programma e soprattutto destinatari non sono ancora stati resi noti. Nel frattempo il consorzio vini rinuncia al coordinamento degli eventi di territorio. Il mandato torna alla Provincia

Il quinto dei “Quaderni dell’enoteca di palazzo Roccabruna intitolato “Storia e storie della Mostra Vini del Trentino” ha visto la luce del maggio 2014. Curato da Angelo Rossi, con contributi di Sergio Ferrari, Nereo Pederzolli e Sandra Tafner. Aveva lo scopo di ripercorrere la serie delle mostre iniziata nel 1925 e trarre dal resoconto di chi ne ha organizzate almeno una trentina spunti e proposte per adeguare non solo la mostra, ma anche gli eventi enologici di territorio alla situazione attuale. Il quaderno è passato purtroppo direttamente da palazzo Roccabruna alle scrivanie o biblioteche personali dei destinatari, addetti ai lavori e decisori pubblici, senza gli opportuni approfondimenti dai quali si sarebbe potuto ricavare un progetto di promozione concordata. La mostra dei vini è sempre stata fin dalla prima edizione organizzata dalla CCIAA di Trento in collaborazione con il Comitato vitivinicolo interprofessionale, nato nel 1949 ed in seguito trasformato in cooperativa (Istituto trentino del vino) fino alla soppressione dovuta, almeno questa è l’opinione corrente, a divergenze tra il dirigente che voleva mantenere congiunte le funzioni di tutela e promozione e il Cda che le voleva separare e affidare a organismi diversi.

Al posto dell’Istituto trentino del vino è stato costituito il Consorzio tutela vini del Trentino con funzioni limitate alla gestione delle denominazioni di origine e relativi disciplinari. La promozione continuò ad essere gestita dalla CCIAA di Trento fino a quando una legge nazionale che recepiva una Direttiva europea ha affidato ai Consorzi di tutela ampie, per non dire totalizzanti, competenze. In materia di tutela, controlli erga omnes (cantine e vigneti anche non aderenti) e promozione.

Il Consorzio si è trovato in una situazione molto difficile. Gestire tre funzioni con un organico del personale ridotto a quattro unità che devono tradurre in fatti gli indirizzi e le decisioni di un Cda non rappresentativo di tutta la vitienologia trentina. I vignaioli ad esempio hanno preso più volte posizione contraria alle scelte del direttivo ed è probabile che escano addirittura dal Consorzio.

La CCIAA avrebbe il personale e la struttura adatta (palazzo Roccabruna) per supplire alle carenze del Consorzio. Il comparto vitivinicolo trentino, almeno per quanto riguarda la promozione, si può quindi definire, usando un verso di Dante, “nave senza nocchiero in gran tempesta”.

Graziano Molon, direttore del Consorzio vini di recente nomina, si trova costretto ad attraversare operativamente un mare che alterna burrasche destabilizzanti a periodi di calma paludosa. Tre eventi importanti sono in calendario prossimamente: Prowein di Dusseldorf dal 3 all’11 marzo, Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile, mostra vini dal 19 a 22 maggio. I primi due eventi hanno carattere commerciale. La mostra assume invece prevalente caratura promozionale. Molon si è dimostrato fin troppo gentile nel rispondere alle nostre domande. Circa la sede (Palazzo Roccabruna), altri luoghi di riferimento (palazzi storici di Trento se ci saranno vini a sufficienza), modalità (esposizione e assaggio libero o assistito), eventi complementari (spettacoli di animazione a sfondo eno-culturale), destinatari (vari e collocati in luoghi e momenti diversi). Dice di avere tutto in mente, ma non si capisce se lo schema dovrà essere ratificato e da chi.

Nel frattempo il Consorzio ha rimesso nelle mani della Provincia il compito di coordinare gli eventi enologici di territorio. Gli organizzatori, dice Molon, decidevano da soli e si rivolgevano al Consorzio solo ad eventi conclusi per chiedere la quota di contributo da prelevare dal fondo assegnato annualmente dalla Provincia.

Il pallino torna quindi all’Ente pubblico. Mancando un riferimento normativo specifico e una pur minima struttura in grado di valutare proposte e relative richieste di finanziamento, viene il sospetto che per quest’anno rimarrà lo stato di mare soggetto ad alta e bassa marea.

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