Credito Cooperativo: territorialità da difendere

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La riforma del credito cooperativo nazionale è stata al centro dell’incontro ieri nella sede della Federazione, tra una delegazione della Cooperazione guidata dal presidente Giorgio  Fracalossi e i parlamentari trentini: i senatori Giorgio Tonini, Franco Panizza e Vittorio Fravezzi, i deputati Lorenzo Dellai, Michele Nicoletti e Mauro Ottobre, insieme al presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi.

Il decreto varato il 14 febbraio scorso, da convertire in legge entro sessanta giorni, ha “lasciato aperti più dubbi che certezze”, come ha affermato il presidente. Da qui la richiesta di sostenere una riforma che tenga conto delle peculiarità del sistema trentino di credito.

A creare più perplessità è la possibilità per le Bcc con oltre 200 milioni di patrimonio di non aderire ad un Gruppo Bancario trasformandosi in spa. Una modalità che snatura l’idea stessa di impresa cooperativa.

In merito all’adesione del credito cooperativo trentino alla Capogruppo nazionale, Fracalossi ha ribadito la disponibilità del Gruppo Cassa Centrale se verrà salvaguardata la centralità della Bcc/Cassa Rurale e il valore distintivo di relazione con i territori.

Dalla delegazione parlamentare è venuto un unanime riconoscimento del valore del credito cooperativo per la comunità, e la disponibilità, pur con sfumature diverse, ad impegnarsi affinché possa essere approvata una buona legge.

Il presidente Fracalossi (ascolta qui sotto)

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