Domani,10 febbraio, è il Giorno del Ricordo, in cui si commemorano le vittime delle foibe e delle persecuzioni perpetrate nei confronti della popolazione italiana da parte del regime di Tito in Jugoslavia durante l’ultima fase della seconda guerra mondiale e negli anni successivi. Si stima che siano almeno 10mila le vittime delle foibe e oltre 350mila gli esuli, istriani, giuliani e dalmati. In Trentino arrivarono circa un migliaio di profughi.  Si tratta del più grosso spostamento di popolazione avvenuta in Italia.

Domani alle 15 don Gianni Ciorra presiedela Santa Messanella Basilica di San Lorenzo; alle 16 ci sarà la deposizione della corona in Largo Pigarelli.

Alle 17 nella sala Falconetto di Palazzo Geremia si terrà un incontro pubblico con il sindaco Alessandro Andreatta, il presidente del comitato provinciale di Trento dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Roberto De Bernardis, e il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.

“Questi eventi sono spesso oggetto di facili strumentalizzazioni politiche. E’ necessario conoscere la storia” è il commento del presidente dell’associazioni partigiani Sandro Schmid. (ascolta qui sotto)

Intanto indaga la Digos sulla sparizione della lapide che ricorda le vittime delle foibe in largo Pigarelli a Trento, di fronte al Palazzo di giustizia. “Un gesto vile e odioso” ha commentato il governatore del Trentino Ugo Rossi.

Oggi verrà posizionata una nuova lapide provvisoria in plexiglass, in attesa della realizzazione di quella definitiva in pietra. Lo ha annunciato il comune di Trento.

“Noi celebreremo comunque questa ricorrenza” assicura il sindaco di Trento Alessandro Andreatta.

Nel frattempo oggi è stata annunciata una doppia manifestazione: alle20,30 inLargo Pigarelli la cerimonia organizzata da CasaPound con la deposizione di una corona; prima, alle 18,30,la Retecontro i fascismi ha annunciato una contromanifestazione davanti a Sociologia.