Che colori la vita consacrata!

Rispondere alla chiamata di Dio è simile ad un lancio con il parapendio: devi fidarti di quello che hai "sentito", "buttarti" in qualcosa che non hai mai sperimentato prima, affidarti a chi, più esperto, è con te in quel primo volo, ti dà le prime indicazioni necessarie e poi ti aiuta a scoprire gradualmente se quello spazio di libertà che scopri con entusiasmo, ma che può nascondere ostacoli e difficoltà, è davvero quello che può realizzare pienamente la tua umanità. È solo una delle tante immagini emerse durante "Volti e colori della vita consacrata", l'incontro svoltosi martedì scorso nella chiesa dei Salesiani a Trento ideato dai religiosi di diversi istituti che per un anno si sono incontrati nella chiesa di S. Lorenzo, concretizzando l'invito a conoscersi, stare insieme e pregare lanciato da Papa Francesco quando ha aperto l'Anno dedicato alla Vita Consacrata.

La serata, scandita da molte testimonianze alternate a intermezzi musicali e accompagnate da immagini artistiche, ha offerto un ritratto a più voci della vita consacrata, descrivendo le tappe che la caratterizzano: chiamata; resistenze; conoscenza; formazione; consacrazione e voti; preghiera; vita fraterna; servizio e missione; ordinazione; quotidianità; lavoro; malattia; speranza.

"Di fronte alla chiamata, puoi anche far finta di niente – ha raccontato fra Michele dei Frati minori francescani -, poi capisci che questo seme ha bisogno di incontrare la terra e ti metti in gioco per trovare la tua verità. Per questo occorre fare silenzio e pregare, sapendo che non sei solo in un cammino che assomiglia ad un lancio con il parapendio o all'essere in cordata con una guida. Poi questa esperienza profonda si esprime nella scelta di un abito che implica una determinata forma di vita in comune, di fraternità e condivisione, ma non è solo un abito esteriore: è formazione del cuore che permette di vivere la vita consacrata accogliendo la pianta nata dal seme che ti ha dato il Signore".

"Frati e suore più anziani sono un messaggio di speranza per noi giovani – ha detto suor Laura di Maria Ausiliatrice -: sono fratelli e sorelle maggiori che testimoniano quanto frutto c'è stato nel rispondere alla chiamata nonostante dubbi o resistenze iniziali".

E l’incontro si è concluso proprio con la parola speranza: “Dobbiamo guardare con gratitudine al passato, vivere con passione il presente e abbracciare il futuro con speranza – ha ricordato suor Chiara delle Figlie di Gesù citando il Papa – perché Gesù è speranza che non delude e con Lui non avremo paura di inventare il futuro”.

Il Giubileo

Martedì 2 febbraio nella giornata della vita consacrata i religiosi e le religiose trentine celebrano il loro giubileo della Misericordia a conclusione dell’Anno della Vita Consacrata; si ritrovano in piazza Duomo davanti alla Porta Santa alle 15 per poi entrare insieme all’Arcivescovo Bressan.

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