Nella frazione di Traversara tutta la comunità celebra la ricorrenza del patrono degli animali. “Tradizione che si perde nella notte dei tempi”
La festa di sant’Antonio abate, protettore degli animali domestici, cade il 17 gennaio ed è celebrata in tutta Italia e in molti paesi del Trentino con tradizioni diverse. A Traversara, frazione del Comune di Brez, tutti gli anni si festeggia questa ricorrenza con la partecipazione di tutto il paese.
Alle 2 del pomeriggio, come da tradizione, si comincia la celebrazione della Messa nella chiesa dedicata ai santi Antonio abate e a san Rocco confessore, menzionata per la prima volta negli atti visitali del 1537 e situata sull’incrocio di due strade antiche, la vecchia strada romana e quella che collega la frazione di Rivo con quella di Traversara e prosegue verso Carnalez fino a Salobbi (tutte frazioni di Brez). La chiesa fu restaurata fra il 2000 e il 2001, con il rifacimento della copertura e il risanamento dall’umidità. Al suo interno si trova la pala che rappresenta la Madonna, san Rocco e sant’Antonio abate.
A celebrare la Messa è padre Davide Angeli. “Un tempo in ogni famiglia c’era una stalla con gli animali, che erano molto importanti, perché davano il sostentamento; sulla porta si trovava sempre appesa l’immagine di sant’Antonio abate che è sempre stato venerato come protettore degli animali”, spiega nell'omelia, ricordando la figura del santo, i suoi miracoli e gli insegnamenti, e invitando i giovani a seguire le orme di questo grande eremita. L’iconografia cristiana lo raffigura sempre con un maialino, animale che veniva allevato anche nei conventi per il sostentamento dei monaci e per preparare unguenti che curavano quello che oggi viene comunemente chiamato “fuoco di sant’Antonio”.
Proprio in questo periodo, tradizione vuole che si provveda alla macellazione di questo animale per il rifornimento di carni nelle famiglie. Anche per la festa di Traversara si preparano lucaniche che, una volta bollite, vengono offerte ai presenti assieme a fagioli e un pezzo di pane, annaffiati con vino e tè. Al termine della Messa ci si reca nell’ex officina del lattoniere Armando Covi, situata nel centro storico della frazione.
Le lucaniche vengono preparate il giorno prima dal comitato organizzatore, che con mano abile taglia la carne e prepara gli insaccati. Esperto cultore dell’antica arte di preparare i salumi è Rolando Flor, che mette anche a disposizione i suoi avvolti per la loro preparazione.
“Questa tradizione si perde nella notte dei tempi; prima che io mettessi a disposizione la mia officina, la sagra si faceva nelle cantine e negli avvolti del centro storico di Traversara”, ricorda Armando Covi che fa parte del comitato organizzatore. “È un appuntamento molto importante sentito da tutta la comunità che partecipa attivamente alla preparazione della festa”.
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