Una volta si chiamava colletta. Oggi ha preso il nome di “crowdfunding” e si avvale di potenti piattaforme informatiche accessibili online. Così il finanziamento di un'idea, di un progetto, di una proposta può contare facilmente e rapidamente sulla collaborazione tra persone e gruppi che ci credono e scelgono di sostenerlo. In Trentino ha avuto una certa notorietà, ad esempio, il caso delle “Funne”, le nonne di Valdaone che sono riuscite, grazie al crowdfunding, a vedere il mare per la prima volta. E sono ormai diversi i progetti realizzati dagli istituti scolastici, oggi i più attivi su questo fronte. Ma questa modalità di finanziamento sta suscitando sempre più interesse anche nel mondo imprenditoriale. Se n'è parlato nel corso di un seminario promosso a Trento lo scorso 19 gennaio da Trentino Sviluppo alla Trentino School of management (Tsm).
Quello che il crowdfunding propone non è solo un modo alternativo per sostenere progetti di valenza sociale, culturale, economica, ma un profondo cambiamento di prospettiva che sta già influendo sul mondo delle imprese. La crescita significativa dell'utilizzo del finanziamento collettivo attraverso le piattaforme online sta risvegliando l'attenzione di tutti i soggetti del sistema economico, privati e pubblici. In Italia, nel solo 2015, il crowdfunding ha permesso di raccogliere 56,8 milioni di euro e il numero di proposte presentate ha superato la soglia delle 100 mila.
Uno strumento dal grande potenziale che suscita interesse, come testimonia la nutrita partecipazione al seminario (un centinaio i presenti: imprenditori, liberi professionisti, rappresentanti delle istituzioni, cittadini interessati).
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