somm1: Nuova sede in via Bronzetti a Trento per la Banca del Tempo. La riflessione di don Marcello Farina]
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somm. 2: “Il tempo è la tua nave, non la tua dimora: si va nel tempo”.
Dal libro del Qoelet a Emily Dickinson, da Simone Weil a Martin Heidegger. Da Ligabue a Jovanotti. Da un personaggio cinematografico come il professor Keating de "L'attimo fuggente" ad uno radiofonico come Jack Folla. Il tema del tempo, il più approfondito in ogni epoca e in ogni arte, è stato affrontato da don Marcello Farina nell'incontro di fine dicembre promosso dalla Banca del tempo di Trento, l'associazione di promozione sociale nata nel 1996 che si è presentata alla Circoscrizione S. Giuseppe – S. Chiara in vista dell'imminente trasloco nella nuova sede di via Bronzetti, al numero . (Tel. 338.2552858 – bancadeltempo.trento@gmail.com)
Al saluto della presidente della circoscrizione Maria Grazia Zorzi e della presidente della Banca Olimpia Kanellatu ("abbiamo 19 anni, 800 soci, 20 mila ore di servizi e saperi scambiati") sono seguite due brevi testimonianze. "Ho scoperto l'associazione grazie al consiglio di un'amica – ha raccontato Enzo Zanghellini, uno degli ultimi iscritti – e ho subito trovato un clima di accoglienza, allegria, complicità, voglia di fare. Voglio contribuire a portare avanti un sogno nato tanti anni fa". Anna Maria Pola, la fondatrice, non ha mai smesso di crederci e "ora che arriviamo nel rione dove sono nata, cresciuta e mi sono sposata sarà bello incontrarsi di nuovo".
"La nostra vita – ha esordito don Farina -, è fatta di esperienze che si snodano nel tempo, che viene percepito in modo diverso a seconda degli stati d'animo poiché il tempo interiore è diverso da quello oggettivo, misurabile con orologi e calendari".
C'è un tempo per ogni cosa, per ogni faccenda sotto al cielo, dice un famoso passo dell'Antico Testamento, mentre la filosofa Simone Weil considerava il tempo "il nostro supplizio": "L'uomo cerca di sfuggire il passato e il futuro – ha proseguito il sacerdote -, fermandosi e sprofondando nel presente, oppure fabbricandosi un passato e un futuro fittizio, per non essere sommerso dai ricordi o sfiancato dall'attesa. Emily Dickinson invece scriveva che diverse cose non potranno tornare, come l'infanzia e i defunti, ma le gioie, anche se a volte partono, tuttavia perdurano".
In Svizzera si fabbrica, in America è denaro. Può essere una truffa ma ogni mattina, come sosteneva Jack Folla, il protagonista di "Alcatraz – Un dj nel braccio della morte", programma radiofonico andato in onda alla fine degli anni ˈ90 -, abbiamo in dono 86400 secondi, un deposito da investire per ottenere il meglio da ogni giornata che viviamo. Infatti, ricorda il filosofo rumeno Mario Cioran, "se ci sediamo sulle rive degli istanti vissuti come successione senza contenuto", il rischio più grande è quello di imbattersi nella noia, un atteggiamento diffuso in un tempo come il nostro in cui, riflette don Farina, ci distruggiamo al rallentatore perché il futuro ha cessato di offrirci una ragione per vivere.
"Non è tempo per noi" di Ligabue e "Tempo" di Jovanotti sono canzoni che evidenziano la natura irreversibile del tempo, il valore relativo e assoluto dell'attimo, ma per il sacerdote trentino "il tempo è la tua nave non la tua dimora: si va nel tempo".
Papa Francesco ha dichiarato che il tempo è più importante dello spazio ed è proprio la consapevolezza di quanto è prezioso a motivare gli associati alla Banca: "Ogni istante va vissuto pienamente, è unico, irripetibile, e chi dona tempo, come fate voi, dona se stesso, ama la vita, la gusta e permette agli altri di fare lo stesso".
Dunque, l'esperienza della Banca del Tempo, diffusa in tutt'Italia e altre realtà trentine, ci abitua a non essere indifferenti alla nostra e alle vite altrui, e insegna a saper cogliere i passaggi della vita quotidiana che non ammettono, dilazioni, ritardi, pigrizie, consapevoli di quanto sia importante vivere un tempo ospitale, ossia il tempo della gratuità e dell'accoglienza che si oppone a quello del consumo e dell'apparenza.
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