Padre Bettega, una vita per i brasiliani

Martedì 5 gennaio molti primierotti hanno dato l'ultima saluto alla generosa figura di missionario comboniano padre Gianfranco Bettega, morto a Castel d’Azzano (Verona). Classe 1935 era stato ordinato sacerdote nel 1961 e si era preparato per il Brasile dove arrivò nel 1965 dedicandosi alla formazione dei giovani. Dal 1972 al 1974 fu richiamato per un breve periodo in Portogallo, anche approfittando il fatto che ormai la lingua gli era diventata familiare e pensando che avrebbe potuto rafforzare il lavoro vocazionale anche in quel paese.

Tornò in Brasile nel 1974 negli anni in cui anche al Sud, nello stato di Santa Catarina, i comboniani aprivano un nuovo seminario. Fu dove maggiormente si impegnò facendo amicizie e creando rapporti che poi mai si interruppero. Vi rimase dal 1974 al 1979, ma a Campo Ere, quasi ai confini con il Paraguay, tornava regolarmente, proprio per mantenere i contatti con tanta gente alla quale si tenne legato per tutta la vita.

Dal 1980 al 1984 fu mandato in Amazzonia, nel nuovo stato di Rondonia, creato sotto la spinta del processo migratorio che in pochi anni stravolse tutto quel mondo estremamente lontano e abbandonato. Era nata da poco, anche grazie alla collaborazione dei comboniani, una nuova diocesi, Ji-Paranà, nella quale p. Gianfranco andò a ricoprire l’importante ruolo di coordinatore diocesano della pastorale. Fu poi a Curitiba dal 1995 al 1993, poi a Lages, dal 1995 al 2003, finché nel 2004 gli fu chiesto di integrare una nuova comunità aperta nella città di Indaial, sempre nello stato di Santa Catarina.

Rientrato per motivi di salute nel 2005 in Italia ha continuato a dedicarsi all'animazione missionaria prestando attiva collaborazione al Centro Missionario Diocesano – come ha testimoniato il direttore don Beppino Caldera – soprattutto nella redazione dei sussidi pastorali e dei contenuti del periodico diocesano Comunione e Missione.

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