Quel Bimbo ha squarciato il buio del mondo

A Natale è usanza farsi gli auguri. Dai biglietti colorati di un tempo o dalle lettere col francobollo (ci sembrano cimeli storici, ormai) si è passati ad una possibilità ultraveloce di raggiungersi, di connettersi. E c’è solo l’imbarazzo della scelta: e mail, sms, wathsapp, vari social network… Ogni mezzo ha i suoi pro e i suoi contro, l'obiettivo però rimane: farsi gli auguri.

Ma auguri di che? Mi frulla nella testa da un po’ di giorni questa domanda quasi irriverente.

Se per ipotesi fossi affacciata alla finestra del mondo, con lo sguardo giù sotto ad osservare quello che succede, la prima cosa che mi chiederei è come fa ancora il Padreterno a sopportare il genere umano.

La varietà di disastri che stiamo vivendo non è una novità. È sotto gli occhi di tutti. Una sintesi efficace l’ha fatta Papa Francesco con l'ormai famosa osservazione: “Stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzi”.

Non solo a livello di conflitti tra nazioni, io penso, ma anche nella nostra quotidianità: famiglie che saltano, violenze d’ogni tipo, corruzione, danni irreversibili all’ambiente, dolore, lacrime e, solitudine. Tanta solitudine.

La tentazione più grande è quella di lasciarsi sopraffare dal senso d’impotenza, dall’ineluttabilità delle cose e, senza accorgersene, ci si lascia ricoprire un po’ alla volta da una polvere sottile fatta di anti-speranza, anti-fiducia, anti-amore e tanti altri ‘anti’. Una polvere che si insinua dappertutto e toglie il fiato.

È il buio del mondo.

Duemila e passa anni fa, quando non c’erano i led, ma solo torce e stelle, in una notte buia, in una grotta buia, nacque un punto luce: IL PUNTO LUCE.

Un piccolo Bimbo che, con la sua fragile potenza, ha squarciato il buio del mondo, ha ridato speranza, ha insegnato a sorridere di nuovo, ha ricoperto di tenerezza i cuori. Si è candidato all’abbraccio di chi di noi ha aperto le braccia per accoglierlo.

Che auguri ci possiamo fare allora quest’anno? Beh, la prima cosa che vorremmo tutti sicuramente è la pace, la serenità, meno problemi e magari risolvere concretamente tante situazioni complesse, dolorose e, via di questo passo. La lista è lunga, anzi, lunghissima.

Quello che sento però, di augurare a tutti, di cuore, è la possibilità per ciascuno di noi di avere QUEL PUNTO LUCE. Se per un po’ di tempo lo abbiamo perso di vista, proviamo a cercarlo, a ritrovarlo. Facciamoci aiutare dai bambini. Guardiamo la vita con i loro occhi. Quella Luce, ci darà la gioia, ma soprattutto la forza per proseguire il cammino.

Da lì parte tutto.

Da lì, possiamo ricominciare.

Chiara M.

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