Più lavoro… ma non per le donne

Lo dicono i dati del XXX Rapporto sull’occupazione in Trentino

Cresce l’occupazione in Trentino: aumentano le stabilizzazioni e le assunzioni a tempo indeterminato di giovani, ma rimane ancora ampio il divario lavorativo tra uomo e donna. E’ il quadro che emerge dal 30° Rapporto sull’occupazione elaborato dall’Agenzia del Lavoro di Trento.

Dopo anni di difficoltà dovute alla crisi economica internazionale, il mercato del lavoro in provincia sembra registrare i primi segnali di ripresa. Nei primi mesi del 2015 – da gennaio a settembre – sono state 98.249 assunzioni, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono quasi raddoppiate le assunzioni a tempo indeterminato, che hanno fatto segnare +43,7%, per effetto della riforma introdotta con il Jobs Act. A beneficiarne sono stati soprattutto i giovani, categoria che negli ultimi anni è stata penalizzata.

A fronte di un aumento delle assunzioni, è diminuito il numero di iscritti disoccupati ai Centri per l’impiego.

“Sono segnali incoraggianti, ma siamo ancora in una situazione di difficoltà – è il commento della direttrice dell’Agenzia del Lavoro, Antonella Chiusole. – Non siamo ancora in un contesto di ripresa economica forte. Il dato più negativo riguarda l’occupazione femminile, che rimane al di sotto della media europea del 60%; inoltre le donne tendono ad occupare posti di lavoro a bassa qualificazione. Se noi riuscissimo ad aumentare l’occupazione femminile, crescerebbe in generale l’occupazione, con tassi benessere e natalità più alti”.

Il Trentino ha già avviato delle buone prassi con gli interventi a favore dei papà lavoratori, ai quali è concesso il congedo al posto delle mamme.

“E’ necessario continuare sulla strada delle politiche attive del lavoro, coinvolgendo sempre di più anche le imprese”. Lo ha ribadito il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e al lavoro, Alessandro Olivi. “Abbiamo scelto la strada delle agevolazioni fiscali, che stiamo per varare nella prossima legge finanziaria, le quali hanno l’obiettivo di sostenere di più le aziende che assumono, che stringono accordi di produttività e che, concretamente, aiutano i giovani ad entrare nel mercato del lavoro”. Su questo aspetto, Olivi ha confermato la volontà della Giunta provinciale di ridurre le aliquote Irap per le aziende che mantengono o incrementano il livello occupazionale”.

Per le imprese arrivano 27 milioni di euro in termini di sgravi Irap. Tre le novità in termini di sgravi fiscali: l’aliquota base Irap scende al 2,3% rispetto al 3,9% proposto inizialmente dalla giunta provinciale; la percentuale scende ulteriormente al 2,1% per chi mantiene i livelli di occupazione; Irap azzerato per le aziende che incrementano il lavoro del 5%.

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