La “Porta” dei giovani

Una trentina di ragazze e ragazzi di Borgo hanno assistito martedì all'apertura del Giubileo in piazza San Pietro, assieme al decano don Daniele

A Roma, martedì, hanno voluto esserci anche loro. In piazza San Pietro per assistere all'apertura della Porta Santa in occasione dello straordinario Giubileo della Misericordia. Trentadue giovani di Borgo Valsugana che hanno risposto “presente” all'invito fatto loro dal parroco don Daniele Morandini. “Siamo partiti sabato – ci raccontano quando li raggiungiamo al telefono in piazza San Pietro – in modo tale da arrivare per tempo a questo prestigioso appuntamento”.

Sono scesi in pullman e ne hanno approfittato per fare il giro delle quattro basiliche romane (San Pietro, San Giovanni Laterano, San paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore). Martedì, fin dalle prime luci dell'alba, erano in piazza San Pietro per poter assistere da vicino a questo storico avvenimento.

In piazza tantissimi controlli. “Proprio così – ci confermano i ragazzi e lo stesso don Daniele Morandini – controlli molto serrati. C'era tanta gente in piazza ma non la folla delle grandi occasioni. E anche per questo diverse persone hanno deciso di non scendere con noi a Roma per paura di possibili attentati. Ma noi ci siamo stati – concludono – e riportiamo a Borgo e nelle nostre case l'entusiasmo della esperienza e della bellezza delle misericordia di Dio”.

Prima l'apertura della Porta nella cattedrale di Bangui nella Repubblica Centroafricana. Da solo. Poi, Papa Francesco, ha ripetuto il rito anche a Roma, in piazza San Pietro. E, per la prima volta nella storia della Chiesa, l'ha fatto con al suo fianco il Papa Emerito, Benedetto XIV.

“Per tutti noi è stato un momento davvero emozionante”, racconta don Daniele Morandini. “Una bellissima giornata che si è aperta con il consueto Angelus per la festa dell'Immacolata Concezione”. Poi il momento solenne dell'apertura della Porta Santa. “È stato bellissimo anche se il Papa sembrava davvero stanco e, come hanno notato anche diversi ragazzi, un po' sottotono. Ha dovuto spingere diverse volte le ante della Porta Santa prima che questa si aprisse. Poi, finalmente, per la gioia e la felicità di tutto noi fedeli in piazza il portone si è spalancato”.

Dopo Papa Francesco, il primo ad attraversarla, l'ha fatto anche Benedetto XIV, sorretto dal segretario monsignore Georg Gaenswein. Una Porta Santa “pesante” quella aperta da papa Francesco che, per l'occasione, nell'omelia durante la Messa ha ricordato come “il gesto di aprire la Porta Santa della Misericordia pone in primo piano il primato della grazia”.

Don Daniele ed i giovani ragazzi di Borgo sono rientrati in serata in Valsugana, con il cuore colmo di gioia e di felicità. Hanno assistito ad un evento straordinario, in un momento difficile per l'umanità. Un messaggio non solo di speranza quello che arriva da Roma ma anche di testimonianza che, forse, qualcosa che può salvare questo mondo esiste.

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