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L’Agenzia Spaziale Europea ESA ha confermato che il lancio del satellite LISA Pathfinder è stato ripianificato per oggi, giovedì 3 dicembre, alle 5:04 ora italiana dalla base ESA di Kourou (Guiana francese). A Kourou si trova il principal investigator (il referente scientifico) della missione, il prof. Stefano Vitale dell’Università di Trento. Insieme a lui c’è anche il rettore dell’Ateneo, Paolo Collini.Nell’atrio del Dipartimento di Fisica/TIFPA di Povo (Via Sommarive, 14), dalle 6.30 alle 9, sarà proposta l’iniziativa “L’alba nello spazio”, colazione in collegamento con ESOC (European Space Operation Centre – Darmstadt Germany), dove si terrà la conferenza stampa internazionale alla quale interverrà William Weber del gruppo di Gravitazione sperimentale del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, impegnato per più di dieci anni nella realizzazione dei sensori inerziali per la missione. Il satellite farà da precursore tecnologico al primo osservatorio spaziale di onde gravitazionali pianificato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea), in collaborazione con le agenzie spaziali di diversi Paesi europei, tra cui, in prima linea l’Italia. Un osservatorio di altissima tecnologia, in grado di guardare il nostro universo da una prospettiva completamente nuova che rivoluzionerà la nostra conoscenza dell’universo, aprendo la strada a un nuovo tipo di astronomia, l’astronomia gravitazionale.La missione rappresentaun passo decisivo verso un nuovo metodo di ricerca astronomica basato sull’osservazione diretta delle onde gravitazionali, la cui esistenza fu prevista da Albert Einstein aveva dedicato una parte delle sue ricerche.La leadership scientifica della missione è italiana con il ruolo di principal investigator – affidato al professor Stefano Vitale, ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Trento e membro del Trento Institute for Fundamental Physics and Applications (TIFPA) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) – e tedesca con il ruolo del co-principal investigator Karsten Danzmann, direttore del Max Planck Institute for Gravitational Physics (Albert Einstein Institute).Il Gruppo di Gravitazione Sperimentale dell’Università di Trento è impegnato da più di dieci anni alla realizzazione dei sensori inerziali. Il risultato di questo impegno è stata la messa a punto di due masse in lega d’oro e di platino, che resteranno sospese in assenza di gravità all’interno del satellite, collegato con l’osservatorio spaziale, e di un sistema laser che misurerà lo spostamento relativo delle due masse con la precisione delle dimensioni nell’ordine di un atomo. Le onde gravitazionali, infatti, provocano piccolissime accelerazioni relative di due masse simili. L’obiettivo di LISA Pathfinder è dimostrare che i disturbi possono essere ridotti fino a rendere misurabili tali accelerazioni.Insieme a numerosi studenti e post-doc, nel Gruppo di Gravitazione Sperimentale lavorano Mauro Hueller, Antonella Cavalleri e i professori William Joseph Weber, Rita Dolesi e Daniele Bortoluzzi, impegnati nella varie fasi del progetto: dal disegno, alla prototipazione, alla loro caratterizzazione attraverso l’impiego di sofisticati pendoli di torsione e, infine, alla supervisione della costruzione delle versioni finali di volo da parte della CGS. Il Gruppo sta preparando le operazioni della missione, insieme al resto della collaborazione, che coinvolge l’ESA, la NASA e gli scienziati di sette Paesi europei.
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