Punti nascita, monta la protesta nelle periferie

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Cresce il malcontento nelle valli contro il depotenziamento dei punti nascita, non più attivi in orario notturno, e delle urgenze negli ospedali periferici di Tione, Cavalese e Arco. Ieri nel tardo pomeriggio  un migliaio di persone,  con in prima fila sindaci e assessori,  sono scese in piazza davanti all’ospedale di Cavalese per chiedere che venga garantito il diritto alle cure urgenti e al parto 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Alta tensione anche a Tione dove in contemporanea alla mobilitazione si sono riuniti i sindaci delle Giudicarie che hanno manifestato forte preoccupazione per il pronto soccorso e per l’assenza di anestesisti presenti solo nelle ore diurne.

Intanto ieri la Giunta provinciale ha stanziato 9 milioni di euro e dato mandato all’Azienda sanitaria di procedere all’assunzione del personale necessario a normalizzare il servizio sanitario dopo l’entrata in vigore della normativa europea che impone il rispetto delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro per i medici.  Le risorse serviranno  per l’assunzione di medici e di personale infermieristico e socio-assistenziale.  Già nei prossimi giorni si apriranno i bandi per i concorsi.   

Inoltre entro un paio di settimane – ha comunicato l’assessore provinciale alla sanità Luca Zeni – sarà  pronta la domanda di deroga per gli ospedali con meno di 500 parti all’anno.  La commissione tecnica ministeriale avrà tre mesi di tempo per decidere.

 

 

  

 

        

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