“La vendemmia? Dura tre mesi…”

A oltre 600 metri di altitudine la passione per la vite si coniuga con la salvaguardia del territorio

Quando si parla di Groppello in Val di Non, lo si collega subito al paese di Revò. Ma da diversi anni due agricoltori appassionati, Andrea Franch e Valerio Rizzi, insieme a altri viticoltori amatoriali di Cloz (nel 1904 in paese fu fondata anche una cantina sociale, che rimase aperta fino agli anni venti), coltivano e producono questa varietà antica.

Rizzi ha appreso dal padre la passione per la coltivazione di questi vitigni, anche se alla fine degli anni sessanta fu abbandonate perché poco remunerativa. “Quand’ero piccolo toccava a me scendere all’interno delle botti di legno per fare un’accurata pulizia autunnale”, racconta. “Si portavano vicino alla fontana e si riempivano d’acqua, per aumentarne la tenuta; se non era sufficiente l’acqua si portavano al caseificio e si riempivano di vapore che era più efficace”.

Quando, nel 1999, la coltivazione della mela subì un anno di crisi, pensò a un’alternativa riprendendo l’antica coltivazione e iniziando con i due vigneti di famiglia rimasti incolti, sopra il torrente Novella a 650 metri sul livello del mare. Dopo il lavoro sistemazione, in uno piantò vitigni di Groppello e nell’altro di Muller Turgau.

Un modo anche per salvaguardare e tenere ben coltivato un territorio, molto ripido soggetto a smottamenti, che altrimenti diventerebbe boschivo. Nel corso degli anni ha incrementato ancora la coltivazione acquisendo altri terreni. Nelle vicinanze del paese, nella zona sud ovest a 750 metri di altezza, ha messo a dimora una vigna di Pinot nero, una rarità a quell’altitudine. Un secondo vigneto, a 850 di altezza, con vitigno di Kerner bianco.

La settimana scorsa Rizzi ha fatto una vendemmia tardiva, in una zona molto ripida, quasi una coltivazione estrema, nel vigneto verso la strada del Novella. L’uva raccolta in questo periodo, in un anno favorevole come questo, durante la vinificazione darà al vino profumi intensi di frutta matura rendendolo particolare. In autunno la vendemmia gli richiede un notevole impegno e si svolge in tre tempi: i bianchi sono pronti ai primi di settembre, il pinot nero e il Groppello verso il 20 di ottobre e una piccola percentuale di appassito in pianta verso il 20 novembre. Quest’ultima produzione viene fatta fermentare separatamente e mescolata in un secondo tempo alla precedente.

Rizzi sta coltivando i suoi vigneti secondo un metodo biologico tedesco, che richiede solo 5 trattamenti e lo sfalcio a mano, senza diserbanti. Con l’anno prossimo farà la conversione al biologico nazionale; per ottenerne la certificazione si richiedono tre anni durante i quali dovrà seguire dei protocolli particolari e sottostare a molti controlli.

La sua prima cantina era ospitata in una vecchia stalla di famiglia, ristrutturata secondo le norme vigenti. Nell’ultimo anno ha spostato la vinificazione in un nuovo locale interrato a fianco del garage della sua azienda agricola.

La sua produzione è di 1.200 bottiglie di Groppello e 200 per ciascuna delle altre qualità. Con il tempo è riuscito a trovare una sua fetta di mercato che va dalla vendita ai ristoranti, alle feste popolari (per un’offerta di prodotti a chilometri 0), e la vendita diretta a Pomaria e ai mercatini contadini. Si è anche specializzato nei distillati di Groppello e di mela. Per passione coltiva una vite ultracentenaria in piazza a Brez, che produce moscato bianco per pochi appassionati.

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