Il 15 novembre i tre “comuni del porfido” Albiano, Fornace e Lona Lases hanno rinnovato sindaci e consigli. Così i nuovi primi cittadini sulla crisi del settore
Nuove idee e soluzioni nei “Comuni del porfido” per trovare una via d'uscita alla pesante crisi economica e di mercato che ha coinvolto la filiera estrattiva in Val di Cembra. Le recenti elezioni comunali del 15 novembre, rese necessarie dopo l'esito negativo dei referendum di fusione del giugno scorso, hanno portato alcuni cambiamenti alla guida delle amministrazioni del distretto.
Comuni che saranno chiamati ora a dar vita a una gestione associata di servizi e funzioni nella pianificazione, concessione e l'utilizzo dei lotti cave comunali, proposta più volte espressa dall'assessore provinciale Alessandro Olivi.
I nuovi primi cittadini, alle perse con minori risorse e trasferimenti provinciali, saranno chiamati una gestione più puntuale e trasparente della risorsa porfido. “Siamo stati premiati come gruppo che da tre consiliature si sta impegnando per la nostra comunità”, spiega la neo-sindaca di Albiano Erna Pisetta. “Sarà una sfida difficile contro la sfiducia e la crisi economica e sociale che sta vivendo la nostra comunità da sempre legata al porfido. Unire le idee e le forze è fondamentale per avere basi comuni per fronteggiare il mercato globale, ritrovando competitività e un'immagine ed un marchio comune a tutto il distretto”.
Considerazioni in parte condivise nel vicino comune di Fornace posto sul fronte opposto del Monte Gorsa. “Dobbiamo creare un senso di comunità e di solidarietà reciproca pur a fonte del calo delle risorse pubbliche (previsto anche uno sportello di consulenza psicologica)”, spiega Mauro Stenico, nuovo primo cittadino di Fornace. Le gestioni associate obbligatorie, prosegue, sono una via obbligata per garantire lo stesso stand e qualità dei servizi. “Per i servizi comunali dovremmo dialogare con Baselga e Bedollo – questo l'ambito previsto dalla Provincia -, ma siamo attenti alle dinamiche del distretto del porfido, fonte di ricchezza e benessere per la comunità, che richiede oggi una visione più complessiva e sovra-comunale”.
Un'ipotesi che non convince a Lona Lases. “Abbiamo lavorato bene in questi anni creando una serie di servizi e progetti nuovi per la comunità”, spiega il sindaco Marco Casagranda. “La crisi del porfido è legata a difficoltà di mercato ed imprenditoriali. Serve prima di tutto una nuova capacità organizzativa e commerciale delle ditte concessionarie prima di un riassetto delle competenze e dei servizi comunali. La gestione associata del settore porfido – conclude Casagranda – può garantire personale qualificato e l'ottimizzazione di tempi e risorse, ma gli ambiti andavano in parte rivisti, unendo Fornace agli altri comuni cembrani”.
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