Un’associazione a delinquere radicata in più regioni e dedita al fenomeno illegale del ‘card sharing’, ossia la condivisione illecita, attraverso la rete, dei servizi di alcune tra le maggiori piattaforme televisive a pagamento e dei loro numerosissimi clienti. L’ha scoperta la guardia di finanza di Trento in un anno d’indagine, a conclusione del quale nelle ultime 24 ore il comando provinciale del capoluogo, in collaborazione con altri reparti, ha effettuato 92 perquisizioni, con sequestri, in Trentino Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Veneto e Calabria. Sequestrati una serie di decoder, apparati informatici e hard disk, usati dai presunti associati e dai clienti. Il danno al mercato di settore può essere stimato in circa un milione di euro, con un conseguente danno per l’Erario, derivante dal mancato introito della relativa tassazione fiscale.Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale di Trento (procuratore capo Giuseppe Amato e pubblico ministero Davide Ognibene), hanno permesso di denunciare tutti e nove i presunti componenti dell’associazione per delinquere (2 residenti in provincia di Trento, 5 a Roma, uno a Viterbo e uno a L’Aquila) e di identificare e segnalare 83 clienti (28 residenti in Trentino, 50 a Roma, 2 a L’Aquila, uno a Rieti, uno a Verona e uno a Cosenza), anch’essi destinatari delle perquisizioni in atto.
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