Non “aiuteranno il rinnovamento voluto dal Papa”, come sostengono invece gli autori, i libri-denuncia usciti questa settimana sulla base di trafugamenti di documenti riservati e di dichiarazioni estorte nelle stanze pontificie. E l’ombra lunga dei corvi in Vaticano andrà forse ad oscurare l’occasione di rilancio collegiale della Chiesa italiana convocata dal 9 al 13 novembre a Firenze da ogni diocesi.
Arriverà martedì Papa Francesco per indicarci con le parole fresche della Evangelii Gaudium i compiti essenziali delle comunità cristiane in Italia, chiamate a convertirsi, a farsi Chiesa davvero “in uscita”. Soltanto a queste condizioni il quinto Convegno Ecclesiale Nazionale non resterà esperienza di comunione circoscritta ai 3 mila delegati o di mera traduzione di un titolo non propriamente popolare: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
Che cosa sia questo umanesimo nuovo lo ha già spiegato sul nostro settimanale il laico Pierino Martinelli qualche mese fa: “In parole povere – scriveva il delegato trentino nel Comitato Preparatorio di Firenze – riscoprire e riaffermare che la storia di Gesù racconta un Dio che sa dare risposte di senso profonde all'uomo e alla donna di oggi, che sa soddisfare il bisogno fortissimo di attenzione all’essere umano tutto intero, unico ed originale, minacciato dalle riduzioni che le ideologie hanno applicato in questi ultimi decenni”.
Tutto deve partire, dunque, dall’apertura sincera a Gesù di Nazareth, buona notizia nella storia umana narrata da Bergoglio nella sua Evangelii Gaudium
Buon lavoro ai dieci delegati trentini a Firenze: li accompagniamo con la preghiera, ci sintonizziamo con le parole dettate da Francesco, seguendo su TV 2000, radio Trentino inBlu e Avvenire il cantiere fiorentino: più che dai documenti saremo interrogati dai gesti e dalle scelte concrete che ne sortiranno. Per continuare a seguire con slancio rinnovata la parola di Gesù sotto il cielo del nostro tempo, dove non volteggia soltanto qualche “corvo” dalle ali spuntate.
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