Un Morandi tutti i giorni per esercitare la mente, il pensiero e l’anima, perché le opere di Giorgio Morandi sono un ininterrotto esercizio di educazione.
(Riporto a braccio e senza virgolette un concetto espresso da profondi conoscitori dell’arte).
Il pittore è alla ricerca dell’essenza delle cose, non ne cattura le sembianze, ma “ascolta” pazientemente e “vede”, o meglio, egli stesso contempla le forme delle cose rappresentate, che diventano nuove.
Dipingere corrisponde all’educare, cioè a “trarre fuori da”.
Morandi assorbe e riassume secoli di pittura, alla maniera degli antichi combina armonia e misura. Nulla di assordante, nulla di violento, nulla di provocante.
Ma tutto riportato all’equilibrio.
Non trovo nell’arte figurativa contemporanea migliore coerenza equivalente all’arte dell’educare.
A cura di Marco Arman (UCAI)
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