Nato nel Lomaso nel 1943, dal 1984 Angelo Orlandi, pittore e scultore, ha il suo atelier a Lavis dove vive e lavora. Oltre ad aver affrescato varie chiese ed edifici privati nel Trentino, ha partecipato a numerosissime mostre collettive ed ha allestito anche varie mostre personali in Italia ed all’estero, sia antologiche che a tema quali il cavallo, i putti, i paesaggi fantastici, la Madonna. La mostra con le opere di Orlandi attualmente in corso a Trento, in Duomo (aula S. Giovanni) espone proprio una serie di disegni, bozzetti ed olii a tema mariano.
Per le Madonne e i putti di Orlandi il riferimento va diretto ai fanciulli e alle Donne di Perugino, di Ghirlandaio, di Botticelli nei primi anni di attività, di Michelangelo giovane. Sono figure totalmente umane, slanciate, sommamente aggraziate, i putti sono privi di ali, esili, innocenti, spesso persi in una natura che rude e aspra incombe su di loro. Tanto quanto iconografico, il riferimento al Quattrocento toscano e umbro vale anche in senso tecnico e stilistico. Angelo Orlandi, infatti, pur nella sua piena originalità, guarda anche, e direi soprattutto, a come disegnavano quei “grandi”. Una tecnica scrupolosa, quella del disegno al tratto, difficile, oggi raramente praticata e che invece qui viene riproposta a livelli di grande efficacia. Il segno, classico, si fa spesso volume, plasticità piena. Relativamente ai dipinti, poi, viene da dire che, come quelli dei Grandi umbri e toscani appena ricordati, sono quasi dei disegni colorati e non certo delle masse volumetriche composte di colore e di luce, come nella parallela tradizione veneta.
Orlandi parte da un’idea in lui ben chiara di un mondo appartenente ad un contesto medievale, ma di un medioevo totalmente fantastico, lontano dall’ordinario, in cui l’epica classica si mescola alla saga nordica e la citazione puntuale all’elemento del tutto originale. Immergendosi largamente nel più libero arbitrio creativo, dà corpo ad un mondo di immagini che sono oniriche e psichiche più che materiali.
Deliberatamente Orlandi si concentra in modo esclusivo sugli effetti pittorico-decorativi del suo lavoro avendo dalla sua non solo una tecnica elaborata ma anche una non comune carica di invenzione iconica che gli permettono di realizzare un vastissimo repertorio di immagini di grande effetto.
La mostra è aperta fino all’8 novembre, da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
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