Zamagni: “La famiglia è luogo di confronto, per questo dà fastidio alla politica che preferisce governare società di individui, più manipolabili”
La famiglia è sotto attacco, ma non deve essere troppo "timida" nell'opera di contrasto verso chi tenta di destrutturarla. Ne hanno discusso i coniugi Vera Negri e Stefano Zamagni, entrambi economisti, colleghi all'Università di Bologna e autori di "Famiglia e lavoro. Opposizione o armonia?" (San Paolo Edizioni, 2012), ospiti del convegno dedicato a "La famiglia per il bene comune", promosso dagli Uffici di pastorale famigliare e di pastorale sociale della Diocesi trentina, che si è svolto alla Sala della Cooperazione di Trento domenica 18 ottobre.
"In tutte le civiltà, non solo quella cristiana, la famiglia è sempre stata cellula fondamentale della società per la capacità di generare relazioni stabili, educando alla responsabilità e consolidando l'amore frutto della fiducia reciproca – ha esordito Negri -. Nella famiglia cristiana, la valenza costruttiva è poi sostenuta anche dal sacramento". Ma tali valori non sono più riconosciuti: prevale l'esternalizzazione della generatività, di cui l'utero in affitto è il caso più estremo, ma esemplificativo di quanto la famiglia sia diventata luogo di consumo e dunque divisivo e non cooperativo; la precarietà elevata a categoria di vita che impedisce scelte definitive e il desiderio di accumulare ricchezza che ridisegna la scala di priorità, dando più importanza alla carriera.
"La famiglia è luogo di confronto, per questo dà fastidio alla politica che preferisce governare società di individui, più facilmente manipolabili; il mondo dell'impresa poi vede in essa un ostacolo alla massimizzazione dei livelli di efficienza poiché i legami familiari impediscono la mobilità – ha spiegato Zamagni -. In America è stata creata una figura apposita, quella del Chief Family Officer (il Dirigente capo della famiglia, ndr) il cui compito è quello di prendersi cura dei famigliari del dipendente in cambio della sua fedeltà alle ragioni dell'impresa, sostituendosi a lui".
La famiglia è poi considerata impedimento all'affermazione della libertà di scelta, ora estesa alla libertà di scegliere il proprio genere, veicolata dalla cultura del gender. Inoltre, la "tecnoscienza" – la scienza al servizio della tecnica – afferma che è possibile riprodurre la specie umana in laboratorio.
"Le associazioni famigliari non sono considerate parti sociali e lo stato è incapace di adeguare le politiche sociali alle necessità della famiglia – ha proseguito Zamagni -. Bisogna però dire con forza che la famiglia non è un vincolo che impedisce l'autodeterminazione, ma un legame che consente la realizzazione della personalità e poi intervenire su più livelli, a partire da quello culturale".
Senza dimenticare che la proposta cristiana è un evento storico che va narrato e rappresentato: "la narrazione è compito dei sacerdoti, la rappresentazione intesa come testimonianza spetta agli sposi e alle famiglie e occorre promuovere sinergia tra le due dimensioni".
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