Si è chiusa con sei indagati l’inchiesta della Procura della Repubblica sulla maxiconsulenza da 7 milioni e mezzo di euro affidata nel 2012 da Trento Rise, il consorzio pubblico per la ricerca e l’innovazione, alla società di consulenza Deloitte Consulting srl.
Le accuse sono di turbativa d’asta e falso (solo presunto falso ideologico nel caso di Florenzano e Pernici ) . L’inchiesta della Guardia di Finza e dei carabinieri, coordinata dal Procuratore capo Amato e dai pm Profiti e Silvi, era partita nell’ottobre del 2014 dopo le dimissioni dell’ex segretario di Trento Rise, Fernando Guarino che si era congedato con una lettera polemica in cui, in sintesi, denunciava la scarsa trasparenza sui fondi assegnati.
Secondo l’accusa gli indagati avrebbero usato impropriamente un sistema contrattuale disciplinato dalla normativa europea che permette alle amministrazioni pubbliche di affidare ad un privato un servizio senza un bando di gara nel caso sia di carattere innovativo non presente sul mercato.
Per la Procura non sarebbe stato questo il caso.
Gli indagati avrebbero usato lo strumento per evitare la pubblicazione dell’avviso di gara sulla Gazzetta europea che impone l’obbligo di invitare almeno 5 imprese.
Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare una propria versione dei fatti rispetto alle contestazioni, prima dell’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
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