Con il previsto arrivo dei migranti la valle si appresta ad affrontare una nuova sfida. Anche la chiesa locale si è attivata: “È tempo di passare dai principi alla pratica”
La Valle di Fiemme, famosa ormai per la sua capacità organizzativa dimostrata più volte nei Mondiali di sci nordico, si appresta a una nuova sfida: l'accoglienza ai migranti. L'assessore provinciale Luca Zeni giovedì 24 settembre ha incontrato a Cavalese gli amministratori di Fiemme per annunciare l’arrivo anche in valle di un gruppo di persone sfuggite a guerre e a violenze.
Alla riunione erano presenti il Comitato esecutivo della Comunità territoriale di Valle, i sindaci e gli assessori dei Comuni fiemmesi ai quali Zeni ha illustrato il sistema trentino di accoglienza delle persone soccorse in mare richiedenti protezione internazionale, inviate dal Ministero dell’Interno. Se nel resto d’Italia i richiedenti asilo vengono ospitati in caserme o alberghi, il Trentino ha scelto la strada dei piccoli numeri, come ha spiegato Zeni: “Gruppi ridotti, ospitati in appartamenti, sono più facilmente accettati dalla popolazione, con una conseguente maggior integrazione. Chiediamo la collaborazione degli enti pubblici come facilitatori e come mediatori per eventuali disponibilità di alloggi privati o di associazioni, che verrebbero affittati dalla Provincia (che farebbe anche da garante). È infatti importante coinvolgere i richiedenti asilo nella vita della comunità, attraverso lavori socialmente utili, progetti di volontariato e di conoscenza reciproca”.
Un sistema che punta a un’accoglienza e a una accettazione sociale attraverso la conoscenza e il coinvolgimento dei profughi, che in previsione resteranno in valle per un paio d’anni. Zeni ha voluto chiarire alcune notizie false che circolano sull’argomento, spiegando soprattutto che ogni profugo costa circa 30 euro al giorno, soldi provenienti non dal bilancio provinciale ma da fondi vincolati statali ed europei che non potrebbero essere utilizzati ad altri fini e che servono a gestire l’intera accoglienza. Ai migranti vanno 2,50 euro al giorno. Altro tema su cui Zeni ha cercato di fare chiarezza è quello della sicurezza specificando che fino ad ora sono stati soltanto un paio i reati commessi dalle persone ospitate (1.660 gli arrivi in Trentino dal marzo 2014).
Anche la chiesa locale si è attivata a seguito dell'appello di Papa Francesco. “Abbiamo già avuto un incontro preliminare con i parroci di Fiemme – spiega il decano don Ferrucio Furlan – prima ancora che l'assessore Zeni arrivasse in valle. Ovviamente le comunità parrocchiali sono concordi sulla linea dell'accoglienza ma ora è tempo di passare dai principi alla pratica. Dobbiamo individuare dove alloggiare le persone e come creare attorno alla loro presenza una rete promossa dalle forze del volontariato. Sarà certamente una sfida importante visto che la Valle di Fiemme non ha grande esperienza in fatto di migranti. Le persone da accogliere non sono famiglie, ma giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni e questo rende forse più difficile il nostro compito”.
Giovanni Zanon, presidente della comunità territoriale di Fiemme, non ha dubbi che il volontariato attivo sul territorio farà la sua parte. “Ora le amministrazioni e i privati dovranno indicare gli alloggi disponibili perché l'inverno è vicino e le persone alloggiate a Marco di Rovereto hanno bisogno di un'accoglienza adeguata ai rigori della stagione”.
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