Lunedì 19 ottobre, per l'inaugurazione dell'Anno Accademico, la prolusione del cardinale di Firenze Giuseppe Betori: “Rileggere la Dei Verbum a 50 anni dal Concilio Vaticano II”
Tre seminaristi, una giovane studente e un medico hanno concluso in questi giorni, dopo cinque anni, il loro itinerario accademico presso lo STAT, lo studio teologico accademico del seminario di Trento. Sotto la direzione di don Giulio Viviani, e alla presenza del nuovo decano dello STAB (l’istituto di Bressanone) don Ulrich Fistill, si sono svolti il 1° ottobre gli esami di baccalaureato (il titolo “ecclesiastico” corrispondente in pratica alla laurea breve). Interessante ascoltare la loro esposizione, quasi una lezione, su vari argomenti teologici.
Ha cominciato Massimiliano Detassis di Trento con una tesi molto interessante, guidata dal biblista prof. Gregorio Vivaldelli, sul tema del lavoro. Partendo dalla Genesi “perché lo custodisse e lo coltivasse” da bravo e competente “già studente” di agraria a San Michele, ha parlato dell’uomo e del lavoro nella Bibbia (condanna o partecipazione all’opera divina della creazione?). Un tema di grande attualità, secondo la recente enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Quindi Matteo Franzoi da Lizzana, guidato dall’impareggiabile mons. Lorenzo Zani (quante tesi ha diretto con competenza e disponibilità in seminario e all’Istituto di scienze religiose…). Un lavoro impegnativo di commento esegetico e di riflessione, svolto con acribia e precisione, sulla perseveranza, partendo da un passo della Lettera agli Ebrei. Una tematica assai delicata di fronte a tanta sofferenza spesso umanamente inspiegabile, ma illuminata dal mistero pasquale di Cristo. Ha concluso la mattinata il terzo seminarista Daniel Romagnuolo di Levico con un’interessante analisi sulla vita della comunità cristiana in un confronto tra le comunità di base del Brasile (dove ha vissuto un’esperienza missionaria) e le nostre nuove Unità Pastorali. Il prof. don Dario Silvello, parroco e pastoralista, ha saputo stimolare il candidato nella ricerca e nell’approfondimento critico della nostra situazione ecclesiale.
Nel pomeriggio Sara Bonelli di Carano, guidata ancora dal prof. Vivaldelli, si è confrontata con alcune caratteristiche del profetismo in Israele, come rivelazione di Dio, e particolarmente con la prospettiva sponsale del profeta Osea, da riscoprire anche per la spiritualità e la vita del cristiano oggi. E infine Walter Versini, medico, ha concluso la sua impegnativa e brillante “carriera” presso lo Stat con una ponderosa tesi, riportando alla luce le prospettive di un dimenticato documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1989 “su alcuni aspetti della meditazione cristiana” in rapporto con le proposte delle varie spiritualità orientali. Una contaminazione non sempre esente da pericoli, come sottolineato dall’esperto professor don Giuseppe Mihelcic, che ha riconosciuto il valore del lavoro svolto, che richiama le implicanze e deviazioni presenti anche oggi.
Una giornata veramente interessante che ha rivelato ancora una volta il valore e l’importanza di questo istituto diocesano anche nel campo della ricerca e dello studio, dell’approfondimento e della divulgazione delle verità della fede da credere, da conoscere e da vivere.
I diplomi di baccalaureato verranno consegnati in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico nel pomeriggio di lunedì 19 ottobre con la presenza del Moderatore dello Stat, l’arcivescovo Luigi Bressan, e con la prolusione del cardinale di Firenze Giuseppe Betori sul tema “Rileggere la Dei Verbuma 50 anni dal Concilio Vaticano II”.
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