Provengono da otto diversi Paesi e presteranno la loro opera volontaria
Una trentina di richiedenti protezione internazionale ospiti in diversi appartamenti di Trento presteranno la loro opera volontaria per ripulire la città, su segnalazione dei cittadini. E’ il frutto del progetto “Noi siamo Trento”, avviato questa settimana. I profughi si alterneranno nel corso di tre mesi lavorando in squadre da sei persone. I volontari hanno un'età che varia dai 18 ai 30 anni; i paesi di provenienza sono Gambia, Senegal, Nigeria, Ghana, Costa d'Avorio, Mauritania, Guinea-Bissau e Mali.
“Il filo conduttore delle politiche dell'amministrazione comunale è la partecipazione dei cittadini. E noi i richiedenti asilo vogliamo considerarli cittadini a tutti gli effetti”, spiega l'assessora alle politiche sociali Mariachiara Franzoia, illustrando l’iniziativa. “Per questa attività – precisa Lino Osler, direttore del consorzio Multiservizi, che è partner del progetto – non ricevono alcun compenso. Noi diamo loro un'opportunità, loro danno un'opportunità alla città”.
I volontari saranno impiegati per l’attività di pulizia nelle diverse circoscrizioni il lunedì e il sabato mattina e il mercoledì pomeriggio. In particolare, saranno nelle Circoscrizioni Centro storico – Piedicastello e Gardolo un lunedì mattina ogni due settimane, nelle Circoscrizioni Oltrefersina e San Giuseppe – Santa Chiara un mercoledì pomeriggio ogni due. Nelle altre circoscrizioni i profughi saranno all’opera a turno il sabato mattina. A coordinare il loro lavoro sono due cooperative: Consorzio Lavoro Ambiente e Multiservizi, mentre le attrezzature per la raccolta e la pulizia sono fornite da Dolomiti Ambiente.
Il progetto è nato dalla collaborazione fra la Provincia Autonoma di Trento (attraverso il Cinformi) e il Comune di Trento, con la collaborazione di Atas Onlus, Centro Astalli, Cooperativa Punto d'Approdo, e le realtà citate: Dolomiti Ambiente, cooperativa Consorzio Lavoro Ambiente e consorzio Multiservizi.
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