L'Associazione Agraria di Riva, cooperativa divenuta ormai una realtà d'eccellenza nel panorama olivicolo internazionale, festeggia i suoi primi 50 anni di vita. Ricco il programma di iniziative in calendario per i prossimi mesi. Domenica scorsa, intanto, la presentazione delle novità relative al frantoio, introdotte per permettere alla storica azienda – che rappresenta il 65% della produzione di olio d'oliva del Garda Trentino e controlla 85 mila olivi su 270 ettari di terreno – di affrontare le sfide del mercato, rendere la lavorazione più consona alle peculiarità del frutto, trasmettere il massimo del valore quantitativo nell'olio che si ottiene, accelerare le attività di spremitura.
L'ammodernamento del settore olivicolo di Agraria rappresenta un passo importante al quale ne faranno seguito altri, tutti finalizzati a ritoccare ogni area della struttura di San Nazzaro, per garantire così ai circa 1.200 olivicoltori locali che annualmente conferiscono nella cooperativa dai 6 mila ai 8.500 quintali di olive la certezza di un risultato eccellente. “Negli anni scorsi ci siamo dedicati a ottimizzare i processi che stanno a monte della lavorazione dell’oliva, ovvero la gestione dell’oliveto e il trasporto al frantoio”, ha spiegato il direttore generale Massimo Fia”. “Ora abbiamo invece investito sulle attrezzature del frantoio. Siamo intervenuti nella prima parte della lavorazione del frutto, quella della frangitura e del trasferimento della pasta oleosa alle gramole, per l’estrazione dell’olio, che avviene ‘a freddo’, ossia con temperature sotto i 27°”.
Un nuovo sistema artigianale, fatto su misura, permette l’asciugatura dell’oliva pulita che entra in frantoio; un nuovo frangitore lavora insieme o separatamente a quello preesistente e permette un’azione diversa e meglio gestibile, a seconda del tipo di oliva e dell’obiettivo produttivo; nuove linee e un diverso sistema di pompaggio della pasta oleosa migliorano le performance relative alla pulizia e alla separazione delle diverse partite; le nuove modifiche alle gramole permettono una maggiore protezione dall’aria e migliorano il sistema di rilevazione che, oltre alla temperatura, quantifica in maniera puntuale anche l’ossigeno e l’anidride carbonica presenti; un intervento sui serbatoi in acciaio inox più vecchi garantisce infine la saturazione con gas inerte e un lavaggio più semplice e accurato.
Sono queste in sintesi le innovazioni apportate al frantoio, che già ora rappresenta un’eccellenza assoluta in tutta l’area del lago di Garda e non solo. “Abbiamo scelto la via delle piccole modifiche, evitando grosse rivoluzioni, per migliorare senza stravolgere la qualità del nostro lavoro garantendo così la consueta affidabilità sia ai clienti che effettuano da noi la lavorazione dell’oliva, sia a quelli che acquistano qui l’olio finito”, ha concluso Furio Battelini, direttore tecnico di Agraria. “Non è il mercato che ce lo chiede ma la nostra volontà e il nostro impegno a cercare sempre di migliorarci. Proprio come facciamo da 50 anni a questa parte”.
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