“E' un disegno di legge che si ferma solamente a ribadire con fermezza l’importanza di ogni sforzo per il superamento delle condizioni di discriminazione motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.
Secondo don Albino Dell'Eva, direttore dell'Ufficio Famiglia della Diocesi di Trento, il ddl “antiomofobia” va in una giusta direzione, condivisibile da chi ha una visione cristiana della persona e delle relazioni affettive e sessuali.
“L'elemento centrale – commenta Dell'Eva interpellato da radio Trentino InBlu – consiste nella riaffermazione dei principi di fondo, ovvero nella proclamazione dei valori umani in gioco quali l’uguaglianza tra le persone e la parità di diritti in ambito affettivo”.
Per don Albino Dell'Eva “si sono lasciate cadere cadere tutta una serie di implicazioni sul piano operativo – riconosce – che potevano risultare problematiche da diversi punti di vista”.
Il delegato vescovile, di fronte alle prese di posizione opposte e alle strumentalizzazioni di questi mesi di dibattito, richiama il dovere della politica di trovare una mediazione ma riporta comunque l’attenzione sul tema della centralità della famiglia: “Ribadire il principio di contrasto contro ogni forma omofobica non toglie niente al fatto che la famiglia fondata sul matrimonio, quindi fra un uomo e una donna, sia intangibile nella visione cristiana e rimanga da difendere come un principio ineliminabile”.
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