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Emergenza profughi. La situazione al Brennero si conferma tranquilla, i numeri sono quelli della media dei mesi scorsi. Gran parte dei migranti arrivati ieri da sud hanno proseguito il loro viaggio verso la Germania. Solo una decina di persone sono state intercettate dalla polizia austriaca e riammesse in Italia. A Bolzano questa mattina si sono registrati un’ottantina di nuovi arrivi.
Un monito al sostegno e all’accoglienza dei profughi è arrivato oggi dai vescovi della Conferenza episcopale regionale del Triveneto riuniti in questi giorni presso il Seminario Maggiore di Bressanone. Dopo l’appello di Papa Francesco di un impegno concreto per i migranti “Diocesi, parrocchie e realtà associative di queste regioni – è stato rilevato – si sono da tempo attivate e spesso promuovono già forme significative di accoglienza”. “Le strutture – ha detto nell suo intervento il vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Muser – sono importanti, però non basta mettere a disposizione un tetto: si tratta soprattutto di accogliere partendo dalle menti e dai cuori degli uomini” . “Questa è la grande sfida che ci dobbiamo porre – ha aggiunto – senza avere già pronte delle soluzioni e delle risposte preconfezionate. Questa posizione aperta all’accoglienza ci indicherà la via da seguire e ci aiuterà a trovare delle risposte”. Mons. Muser ha poi invitato a creare una rete e sinergie tra le singole diocesi.
Si è sottolineata quindi l’importanza di operare in modo condiviso, sia in ambito ecclesiale che sui rispettivi territori, creando una rete di interventi e coinvolgendo più persone nell’assunzione di impegni e responsabilità – nel rispetto della legalità – di fronte ai diversi e numerosi servizi richiesti per un’adeguata accoglienza.
Soprattutto in vista dell’imminente Giubileo della Misericordia, le comunità ecclesiali del Nordest si sentono perciò chiamate ad offrire – con la generosità e il realismo da sempre presenti nella storia di queste terre (un tempo protagoniste di un fenomeno migratorio inverso) – una testimonianza di amore e fedeltà al Vangelo di Gesù Cristo, oggi sofferente nei tanti profughi come anche nelle tante persone e famiglie del nostro territorio provate da varie situazioni di fragilità e dalle difficoltà presenti soprattutto nel mondo del lavoro, attraverso gesti concreti e diffusi di accoglienza, integrazione e solidarietà rivolti verso tutti.