“E’ giunto il tempo per tutti noi di svegliarci ed agire uniti”. Si firma su faithforearth.org
“Caro Ban Ki-moon, caro Mattarella…”. Messa momentaneamente da parte la prudenza imparata alla scuola della diplomazia della Santa Sede e praticata per anni a Ginevra e Strasburgo, prima, e poi nel Sud-Est asiatico, prima di tornare nel “suo” Trentino, l'arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, si rivolge così, in modo diretto e con parole chiare, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Presidente della Repubblica italiana per un appello che non vuole sia ignorato. “Oggi – scrive Bressan ai due leader – abbiamo un serio dovere morale di invertire la tendenza dei mutamenti climatici. Siamo chiamati a prenderci cura della terra, che accoglie ogni vita, e proteggerla da ulteriori danni”.
L'appello di Bressan prende le mosse da un'iniziativa globale coordinata dalla Conferenza Mondiale delle Religioni per la pace, il movimento mondiale multireligioso nato per promuovere la convivenza pacifica e giusta fondata sul rispetto reciproco e su una migliore ripartizione delle risorse della terra.
Con la campagna “Faiths for Earth/Le fedi per la Terra”, Religioni per la pace – di cui Bressan è uno dei vice presidenti – individua nei cambiamenti climatici “una delle sfide morali più grandi dell'era presente”.
Lanciata dal Premio Nobel per la pace Desmond Tutu, già presidente di Religioni per la pace del Sudafrica, e dal Segretario generale del movimento, William Vendley, la campagna è promossa in 195 Paesi in vista di COP21, la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre 2015.
La richiesta ai leader mondiali, che a Parigi dovranno cercare di raggiungere un accordo stringente con obiettivi finalmente risolutivi, è di fronteggiare seriamente la minaccia del cambiamento climatico provvedendo al conseguimento del 100% di energia rinnovabile, una meta da conseguire entro il 2050.
“Occorrono azioni coraggiose come questa per contenere la crescita della temperatura globale al di sotto dell'inaccettabile soglia dei due gradi, eliminando l’inquinamento di carbonio e riducendolo a zero, investendo risorse in sistemi di sviluppo sostenibile per costruire un mondo più fiorente, equilibrato e inclusivo”, sottolineano i promotori della campagna.
“E’ giunto il tempo per tutti noi di svegliarci ed agire uniti: nelle nostre comunità locali, nazionali, sia globalmente che nella nostra quotidianità”, rimarca Bressan. “In qualità di cittadini animati dalla fede e dalle altre tradizioni morali, siamo coscienti che agire sui cambiamenti climatici è un grave obbligo etico”. In gioco c'è il futuro stesso dell'umanità.
“Se noi lasciamo correre le cose, il nostro mondo subirà sempre più perturbazioni climatiche fatali, onde di calore, siccità, perdite di raccolto, scarsità di acqua, migrazioni di massa e nuove minacce alla nostra salute ed alla nostra sicurezza”, scrive ancora Bressan nella petizione ai leader mondiali. E tutto ciò “provocherà sofferenza a tutti noi, specialmente a quanti sono affamati, malati, poveri ed esclusi”. Perché sono i popoli “che meno hanno beneficiato dell’utilizzo dei combustibili fossili” che “stanno già pagando un prezzo esagerato”.
La campagna non si limita a sollecitare i leader politici del mondo, ma chiede a ciascuno di impegnarsi in prima persona, a partire dai propri comportamenti quotidiani. “Siamo tutti chiamati a prenderci cura della terra, che accoglie ogni vita, e a proteggerla da ulteriori danni”, rimarca Bressan. “Per questa ragione – aggiunge – mi sto unendo con i credenti di tutte le diverse religioni del mondo e con molti altri uomini e donne di buona volontà per assumere impegni di piccole azioni positive nella mia vita personale”.
“Agiamo ora, con coraggio e insieme, costruendo una vita migliore per tutti”, conclude Bressan invitando a firmare la petizione da lui stesso lanciata su Change.org, la piattaforma online dove più di 100 milioni di persone e oltre 100 mila organizzazioni in 196 Paesi avviano campagne, mobilitano sostenitori e sollecitano i decisori politici. In questo caso, per convincerli ad intraprendere azioni immediate per fronteggiare il cambiamento climatico.
“Facciamo in modo – conclude Bressan – che la forza delle nostre voci sia ascoltata in tutto il mondo, in tutti i centri di potere e specialmente nei prossimi colloqui di Parigi sul clima”. Dove i leader mondiali avranno un’ultima possibilità di raggiungere un accordo globale sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Prima che sia troppo tardi. “Io non dispero”, osserva Bressan. “So che quando ci muoviamo insieme per una buona causa, possiamo diventare una forza irresistibile. L’ho sperimentato nella mia vita. So che, lavorando insieme, possiamo cambiare il mondo in meglio”.
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