Alla prova dell’accoglienza

Nel paese delle Giudicarie è arrivato a dire la sua anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini

Da una parte 512 firme raccolte a Roncone e dintorni contro l'annunciato arrivo di dieci richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria, dall'altra una tradizione storica di impegno solidale a favore dei poveri, da sempre nel Dna della gente di Roncone. A ribadire che è questo il vero volto di questa comunità delle Giudicarie, nei giorni scorsi è apparso un manifesto molto esplicito sulla parete di una casa all'entrata del paese, lungo la statale del Caffaro: “NO al razzismo, SI all'accoglienza”. I migranti saranno ospitati, su indicazione della Parrocchia, nella Casa “Fondazione don Santo Amistadi” di proprietà della Apsp “de Tschiderer” di Trento.

A riaccendere nel paese la “questione profughi”, la visita, il 21 agosto scorso, del leader e parlamentare europeo della Lega Nord Matteo Salvini, sceso a Roncone dal “buen retiro” di Pinzolo. Che ad accoglierlo non ha trovato una folla: un centinaio di persone, tra sostenitori, villeggianti, curiosi, e qualche firmatario della petizione contro i richiedenti asilo. Ad ascoltarlo, si sono visti anche il ronconese ex sindaco e consigliere provinciale Adelino Amistadi, l'ex sindaco Bortolo Bazzoli, il consigliere provinciale Giacomo Bezzi. Accanto a Salvini l'esponente leghista giudicariese Diego Binelli e il consigliere provinciale della Lega Nord Trentino Maurizio Fugatti. Quest’ultimo, ricordato che “in pochi giorni abbiamo raccolto quasi 600 firme”, ha poi lasciato la parola a Salvini, in piedi su una panchina. “No all'arrivo dei clandestini a Roncone”, ha esordito, applaudito da una parte dei presenti, per chiedere poi “a chi amministra Roncone (il sindaco Rizzonelli non era presente alla manifestazione, ndr), ma anche alla Chiesa, di occuparsi in primis delle persone bisognose di Roncone e dei trentini poveri”. E a chi ricorda che anche dalle valli trentine, sul finire dell’Ottocento, partirono in molti per le Americhe, Salvini oppone i suoi distinguo: “I trentini hanno portato lavoro e sacrificio in America e in Australia e ai vostri nonni nessuno ha offerto colazione, pranzo e cena, per non fare un accidente dalla mattina alla sera”. Nella conclusione, Salvini tocca i temi “caldi” del lavoro e della casa: “Quando nel Trentino non ci saranno più disoccupati e quando tutti i trentini avranno una casa, allora potremo ospitare anche chi arriva da altre parte del mondo”.

Partito Salvini, in paese i preparativi per l'accoglienza proseguono. I richiedenti asilo, una decina di nigeriani di religione cristiana, dovrebbero arrivare fra una settimana. Il costo per ognuno di loro, a carico dello Stato, è di 30 euro al giorno; l'intera permanenza di sei mesi sarà gestita dal Centro Informativo per l'Immigrazione (Cinformi) della Provincia di Trento. I profughi al mattino saranno impegnati in corsi di formazione (lingua italiana, legalità…), mentre nel pomeriggio saranno liberi di gestire il loro tempo. In questi primi sei mesi a Roncone, come prevede la normativa in vigore, non potranno stipulare contratti di lavoro. Nei Comuni trentini dove già sono presenti, i richiedenti asilo si dedicano ad attività di volontariato, di servizio al territorio, in gruppi di animazione e nelle associazioni locali.

Nel frattempo sarà avviato, attraverso le commissioni governative istituite sul territorio nazionale, l'iter che dovrà verificare il diritto alla protezione internazionale di questi richiedenti asilo.

Enzo Filosi

Augusto Goio

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