Dal Giappone all'Italia, nel 70° di Hiroshima: con l'iniziativa “Sharing peace” gli scout italiani si uniscono a quelli di tutto il mondo in un pensiero condiviso di pace
Nel giorno in cui venne sganciata la bomba atomica che in pochi secondi rase al suolo gli edifici di Hiroshima uccidendo migliaia di persone, la FIS (Federazione Italiana dello Scautismo) ha lanciato un'iniziativa per coinvolgere tutti gli scout italiani in una giornata di memoria e impegno per la pace.
Proprio nel 70° anniversario di quel tragico avvenimento, è in corso in Giappone il 23° Jamboree, l'evento che ogni quattro anni raduna migliaia di scout provenienti da tutto il mondo. Nelle intenzioni del fondatore del movimento Baden-Powell, questo raduno era nato per dare ai ragazzi, gli adulti di domani, la possibilità di fare esperienza di una fraternità mondiale possibile. Quest'anno il Jamboree si sta svolgendo a Kirara-hama, un’area sul mare a Yamaguchi City, dal 28 luglio all’8 agosto. Questo luogo e questa occasione rendono il raduno in Giappone un’occasione unica per ricordare al mondo che la pace è un valore fondamentale da perseguire con ogni possibile sforzo.
Tra i 33.000 partecipanti al Jamboree, l'Italia è presente con un contingente di circa mille persone, di cui fanno parte anche 12 trentini (9 ragazzi di 15-16 anni, una capo accompagnatrice e due giovani che partecipano come IST, nel team internazionale di “servizio”) salutati dal presidente Ugo Rossi alla vigilia della partenza. Ogni giorno 4500 partecipanti si spostano a Hiroshima per visitare il Museo e il Parco della pace. Il 6 agosto, poi, mentre tutto il campo alle ore 8.15 (l'ora in cui cadde la bomba su Hiroshima) osserverà un minuto di silenzio, una delegazione scout formata da un rappresentate per ogni nazione parteciperà alla cerimonia ufficiale di ricordo che si tiene ogni anno al memoriale di Hiroshima.
Ma la Federazione Italiana dello Scautismo (che unisce gli scout cattolici dell'Agesci e quelli aconfessionali del Cngei) invita anche chi è rimasto a casa a “fare memoria” organizzando in quel giorno, con il proprio gruppo, un momento di riflessione sulla pace, dal grande valore simbolico perché fatto in contemporanea a tanti scout e guide di tutto il mondo. L'iniziativa si intitola proprio “Sharing peace”: un modo per “condividere la pace” sentendosi parte di questa fraternità internazionale, in “Spirito di unità”, come recita il carattere kanji motto del Jamboree giapponese, e naturalmente in stile scout, unendo il gioco alla preghiera, la manualità al pensiero.
L'idea di essere “costruttori di pace”, persone che sanno scomodarsi e lottare per quella che è “una conquista” e spesso un “cammino in salita” (sono parole di don Tonino Bello), si concreta nella storia di Sadako Sasaki, la bambina giapponese malata di leucemia, a causa delle radiazioni della bomba atomica, che voleva tornare a correre. Per esaudire il suo desiderio costruì mille gru di carta, come voleva l'antica leggenda; credeva che con la sua impresa avrebbe posto fine anche alle sofferenze di tutte le altre vittime, portando pace e felicità al popolo giapponese. Nonostante la morte di Sadako (a cui è dedicato anche un monumento commemorativo proprio nel Parco memoriale di Hiroshima), il suo sogno di pace è rimasto in vita, e le gru ne sono diventate il simbolo: "Io scriverò pace sulle vostre ali e voi volerete in tutto il mondo".
Così anche dalle montagne del Trentino, dove molti lupetti ed esploratori stanno vivendo i loro campi estivi, ci sarà chi il 6 agosto farà volare il suo desiderio di pace. Gli scout che in tutta Italia parteciperanno all'iniziativa, si impegnano infatti a costruire una gru (con la tecnica che riterranno più adatta, dall'origami alla pionieristica) a cui affidare il proprio messaggio che spiccherà idealmente il volo rimbalzando sui social network tramite gli hashtag #scoutperlapace e #wsjitaly2015.
Questo 6 agosto non sarà solo il ricordo di un tragico evento storico, ma un pensiero condiviso di pace; il richiamo a far sì che mai più qualcosa di simile avvenga, il pretesto per pensare alle guerre di oggi, che continuano a spazzare via territori e popolazioni; l'occasione per ragazzi e bambini di guardare alla pace come valore da cercare e costruire ogni giorno, ognuno nella sua quotidianità, nelle sue relazioni, nei suoi luoghi.
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