Salire sulle vette aiuta davvero a curare le sofferenze dell'esistenza e ad affrontare le difficoltà del quotidiano. Ai principi ispiratori della montagnaterapia, oggi sempre più conosciuta e apprezzata, hanno creduto fin da subito i fondatori dell'associazione “Montagna Solidale”, nata dalla collaborazione con una quindicina di associazioni trentine attive nell'ambito della disabilità, del disagio e della salute mentale, che dallo scorso anno danno vita al rifugio sociale “Erterle”, situato in località Cinque Valli a 1450 metri, tra i picchi del Lagorai, facilmente raggiungibile con la macchina.
Ma quali sono i benefici della montagnaterapia? “Mentre si cammina in montagna con lo zaino in spalla – spiega Stefano Bertoldi, presidente di Montagna Solidale – ci si forgia e si impara la resistenza alla fatica fisica e mentale, lasciandosi aiutare dai compagni di salita nella necessità”. Il presidente si dice soddisfatto anche per una seconda stagione molto positiva, con i turisti provenienti da tutt' Italia per vivere piacevoli giornate immersi nella natura, lontani dal caldo dell'estate 2015, spesso bollente.
Ma il rifugio sociale sta vincendo un'altra scommessa, visto che nei due anni di apertura gli organizzatori contano di coinvolgere oltre 50 persone in difficoltà con percorsi di inserimento lavorativo per aiutare al rifugio i dinamici gestori, Piero e Isabella a cucinare, a curare il giardino o a sistemare le stanze.
La struttura è inoltre assolutamente ecosostenibile nella produzione di energia: utilizza una turbina idroelettrica, i pannelli solari e un generatore, attivato solo per emergenza.
Ma all'Erterle quest'estate non manca l'animazione culturale. Sono infatti sempre affollati i venerdì di “Arte in quota”, una rassegna tra musica, cinema e cultura. Colpiva ad esempio venerdì scorso à “Quinto non ammazzare. La piccola pace nella grande guerra”, spettacolo multimediale di Giliola Galvagni e Andrea Lorusso, un mix tra recitazione, musica e disegno dal vivo. Ambientato nelle Fiandre durante il periodo di Natale del 1914, in piena Prima Guerra Mondiale, lo spettacolo racconta attraverso il diario del fuciliere inglese Turner, della “Piccola Pace”: una tregua concordata con i soldati avversari: insieme decidono di ribellarsi agli ordini e di festeggiare il Natale in armonia, senza combattere.
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