Quando gli ottoni della banda ladina “Musega de Poza” irrompono nel Cardo, il vialone “corto” di Expo, anche i visitatori giapponesi interrompono i loro selfie, affascinati dai costumi tipici fassani. L'effetto sorpresa non dura molto, perchè l'altoparlante annuncia subito un'altra performance contemporanea in questo villaggio internazionale cresciuto fra Rho e Pero, periferia nord ovest di Milano.
Per la “Piazzetta trentina” – collocata difronte allo stand altoatesino caratterizzato da legno, strudel e wurstel – scocca l'ora attesa dell'inaugurazione con la presenza dei rappresentanti di tutta l'econmomia trentina, nessuno escluso. Qui, quasi all'ombra dell'incombente “Albero della Vita”, il Trentino “vuole mettere in mostra il meglio di sé e dimostra che vivere in montagna si può, coerenti con il nostro passato di fatica – come dice l'assessore al turismo Michele Dallapiccola (e annuisce il collega alla cultura Tiziano Mellarini) – e con l'utilizzo della risorse della nostra terra”. Ecco i simboli del porfido – materiale impiegato per riprodurre le Torri del Vajolet – ma anche del legno fiemmese e della risorsa idroelettrica. (Piace peraltro osservare che nella lavorazione degli interni in legno sono stati valorizzati i detenuti impiegati da “Il Gabbiano”, una delle cooperative sociali che rendono più forte il Trentino).
“Non pensiamo di essere i migliori, sentiamo la responsabilità della gestione autonoma – premette il governatore Ugo Rossi che poi sfodera un'immagine ad hoc: “siamo un puntino piccolo sulla carta geografica, ma ci sentiamo protagonisti dentro le traiettorie della crescita sostenibile”.
Qualcuno osserva che lo stand trentino, stretto quasi tra una regione e l'altra, appare inevitabilmente marginale e ridotto: “Piccolo può essere bello, però” nel flusso incessante di Expo “un appuntamento da non mancare”. Diranno i posteri se l'investimento di 1 miliardo e 600 milioni (sia a Milano che in Trentino) è stato proporzionato, ma Rossi osserva che oltre 30 aziende trentine hanno lavorato per un giro d'affari di 30 milioni, senza contare le 27 aziende vitivinicole in vetrina, Ferrari che ha goduto di uno spazio autonomo, un partner tecnologico di casa nostra e ben 12 start up trentine ospitate a Padiglione Italia.
Altre aziende produttrici si alterneranno fino al 31 ottobre sul palco multimediale di “Piazzetta Trentina”: Astro, Cavit, Dolomiti Fruits, Melinda, Mezzacorona, Pasta Felicetti, Sciare in Trentino (impianti di risalita), Sottobosco Paoli, Terme e Salute (le Terme trentine), Trentingrana e Adige Spa. Latte Trento e Associazione Agritour. All’inaugurazione, l’omaggio dolcissimo delle “Zirele”, le caramelle di zucchero al gusto di montagna lanciate dal laboratorio casalingo di Civezzano sulla vetrina internazionale.
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