Come investire gli stimati 2 milioni di euro di introito? Un sondaggio promosso da “InGarda” per raccogliere idee. Ma non manca qualche critica…
La stima è abbastanza precisa se i volumi di arrivi e presenze resteranno quelli attuali – e non c’è motivo di temere il contrario a luglio inoltrato – e fissa in circa 2 milioni di euro l’introito che dal 2016 dovrebbe essere disponibile per il turismo altogardesano grazie alla temuta tassa di soggiorno.
L’Alto Garda è stata terra estremamente polemica nei confronti dell’istituzione della nuova imposta, con tanto di comitati nati e cresciuti attorno all’ipotesi di abbandonare “InGarda” per non pagare il tributo, pronti anche a servirsi di fornitori non trentini se l’ipotesi fosse divenuta realtà.
L’ipotesi è ora una tassa approvata e sicura che da autunno sarà applicata in Trentino e graverà inevitabilmente in modo pesante sull’economia della Busa, che di turismo vive ben più di altri territori. Ciò nonostante anche le posizioni più critiche sembrano oggi ammorbidite e se c’è chi contesta non è tanto per la tassa – ormai un dato acquisito – bensì su chi è stato chiamato a discutere di come investire quei denari pesanti.
Lunedì scorso il presidente di “InGarda” Marco Benedetti ha presentato quello che potremmo definire una sorta di sondaggio, di raccolta di opinioni e di proposte il più possibile concrete, per spendere bene quei due milioni di euro in arrivo dal 2016. Spenderli bene significa investirli nello stesso settore che li produce, quindi il turismo.
“Ci siamo posti il problema di come gestire al meglio la 'partita' data dalla tassa per intensificare il programma di promozione, consapevoli delle ritrosie di alcuni operatori nei confronti della nostra azienda”, ha detto Benedetti. “Ora dobbiamo capire capire se ci sono i presupposti per creare una 'famiglia' più coesa tra quanti operano in questo ambito. Abbiamo dato vita a un tavolo di lavoro, alla presenza di un gruppo di imprenditori e rappresentanti delle associazioni di categoria altogardesane – Unat e Asat – che si traduce in un questionario grazie al quale raccoglieremo opinioni, suggerimenti, idee”.
La formula prevede quattro livelli di adesione proporzionati alla tipologia di coinvolgimento che ogni struttura ricettiva deciderà di avere. Da un “livello base” (uguale per tutte le strutture ricettive assogettate alla tassa di soggiorno), ad un livello superiore che preveda un coinvolgimento in termini di spazi e visibilità, fino al livello “on demand” (pubblicità su cataloghi, servizi di intermediazione, azioni promozionali). “Proponiamo agli operatori – conclude Benedetti – un patto di fiducia perché partecipino al processo decisionale di promozione”.
Il questionario è già in fase di trasmissione agli operatori altogardesani e non manca qualche critica. I rappresentanti di commercianti (Lunelli), campeggiatori (Poletti) e ristoratori (è intervenuto Biondo) chiedono di poter dire la loro al tavolo di “InGarda”, fin qui ristretto ai soli rappresentanti degli albergatori.
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