Tre ori trentini agli assoluti di Torino

Per Irene Baldessari oro e argento; oro anche per Giordano Benedetti e Martina Giovanetti

Allo stadio “Primo Nebiolo” di Torino si sono disputati lo scorso fine settimana i campionati italiani assoluti di atletica leggera. Quaranta i titoli in palio (fra atleti maschili e femminili) e tre di questi hanno visto trionfare atleti trentini. Uno l’ha colto sabato il ventiseienne, finanziere Giordano Benedetti, sugli 800 metri, in 1’47”38: per lui è bastata un’accelerazione sul rettilineo finale, per avere la meglio sull’altoatesino dell’Esercito Lukas Rifesser (1’48”20) e sul parmense Gabriele Bizzotto (1’49”34).

Gli altri due titoli sono arrivati domenica nelle staffette femminili. Oro per il Gs Forestale nella 4×100 con Martina Giovanetti (impegnata in seconda batteria) con le compagne, Giulia Latini, Giulia Arcioni e Anna Bongioni. Il terzo oro è arrivato da Irene Baldessari con la formazione del Cs Esercito (come terza frazionista) nella 4×400 insieme alle atlete dell’esercito Benedicta Chigbolu, Marta Milani e Chiara Bazzoni.

La stessa Irene Baldessari, ventiduenne, di Vezzano, il giorno prima ha ottenuto anche l’argento sugli 800 metri, ma con il rammarico per il mancato successo perché preceduta d’un soffio dalla bergamasca Marta Zenoni (2’04”18), la quale, sulle ali dell’entusiasmo per il recente bronzo conquistato ai Mondiali allievi in Colombia, ha fatto da battistrada per gran parte della gara, rischiando di essere risucchiata negli ultimi 100 metri proprio dalla Baldessari, seconda con 2’04”49 e dalla friulana Joyce Mattagliano, terza, in 2’04”91. Altro argento per Norbert Bonvecchio dell’Atletica Trento nel lancio del giavellotto (76,51 m); gara vinta da Roberto Bertolini delle Fiamme Oro (79,32), bronzo per Gianluca Tamberi, Fiamme Gialle (69,52).

E un bronzo è arrivato da Elisa Zanei del Gs Valsugana Trentino nel salto in lungo, podio conquistato al primo salto con 6,16 metri. Meglio di lei hanno fatto, la pisana Martina Lorenzetto (6,49) e la piemontese Giulia Liboà (6,26).

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