Bollicine anche d’estate

Si chiama MaximICE il cocktail per l’estate 2015 proposto dalla più importante casa spumantistica del Trentino. L’idea trova un riscontro storico in una tavola rotonda organizzata da Cavit nel 1978

“E’ MaximICE, un inedito abbinamento delle bollicine FerrariMaximum demi sec con salvia e pepe bianco che servito on the rocks promette di diventare uno dei cocktail più richiesti dell’estate 2015”. La notizia è presa da un comunicato stampa dei primi di luglio nel quale si annuncia la presentazione con un esclusivo tour che ha toccato le più esclusive mete dell’estate italiana: 5 luglio Withe Ostuni Beach Club; 11 luglio Ferrari spazio bollicine piazzetta di Porto Cervo; 19 luglio Twiga Beach Club Marina di Pietrasanta.

Rovistando tra la copiosa documentazione relativa alla spumantistica trentina ci siamo imbattuti in un inserto di 8 pagine nel quale si dà il resoconto di una tavola rotonda che si svolse il 24 giugno 1978 presso la sala riunioni della Cavit di Trento. Il titolo – “Spumante d’estate: un incontro da provare” – era il logo della presentazione ufficiale dello spumante Brut Brut Pinot Trentino Doc 1976 di Cavit. Alla tavola rotonda parteciparono in qualità di relatori: Sergio Chiesa, presidente dell’Associazione albergatori della Provincia di Trento; Giulio Margheri, direttore del laboratorio di analisi e ricerca dell’Istituto agrario di S. Michele all’Adige; Luigi Menapace, gran maestro della Confraternita della vite e del vino di Trento; Fabrizio Pedrolli, segretario generale dell’ Associazione internazionale dei sommelier; Francesco Spagnolli, presidente dell’Associazione enotecnici italiani della regione Trentino Alto Adige; Massimiliano Zini, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Trento. Moderava Adriano Morelli, giornalista della RAI di Trento. La presentazione del nuovo spumante di Cavit fu affidata all’enotecnico Nereo Cavazzani, che al tempo era direttore tecnico della grande cantina viticoltori di Ravina.

A distanza di oltre 35 anni molte cose sono cambiate, ma molti dei problemi e degli argomenti trattati nella tavola rotonda rimangono attuali o hanno trovato positiva soluzione. Non fa meraviglia ad esempio che Nereo Cavazzani, inventore del metodo Charmat lungo, che da lui ha preso il nome, e lo stesso Giulio Margheri direttore del laboratorio chimico di S. Michele affermassero che è l’origine montana delle uve base spumante e la qualità delle stesse, più del metodo di spumantizzazione, a determinare la qualità dello spumante.

L’attualità dei temi toccati si desume da alcuni sottotitoli che interrompono il testo contenuto dell’inserto: La qualità si fa anche nel vigneto. Conta molto la materia prima. Trentino zona adatta ai Pinot da spumante soprattutto per il clima. Il sole rende migliore l’uva di collina. Non divisi per il metodo, ma uniti nella promozione.

Nel corso degli anni la promozione dello spumante trentino si è incentrata sul metodo classico della rifermentazione in bottiglia. Ma gli spumanti prodotti in autoclave incontrano un numero sempre maggiore di consumatori anche grazie al miglior rapporto qualità/prezzo.

Rimane come tema centrale da approfondire quello dell’abbinamento dello spumante con la stagione estiva.

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