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Don Alessio Pellegrin, parroco in val di Non, è protagonista del viaggio del quotidiano cattolico Avvenire che racconta storie di “preti di periferia”. La terza tappa del reportage dell’inviata Marina Corradi approda oggi in bassa Val di Non, nell’Unità pastorale Cristo Salvatore, che riunisce tredici comunità sotto la guida dell’unico parroco 38enne che risiede nella canonica di Denno. “Giovane curato di un rosario di parrocchie”, recita il titolo del servizio. Corradi documenta la vita quotidiana d don Pellegrin a contatto con una comunità di seimila persone, sparse in un territorio molto ampio. Nel quale don Alessio – richiamando l’immagine di Francesco del pastore che profuma dell’odore delle pecore – si “immerge ogni giorno a bordo della sua vecchia Punto” per incontrare tanta gente. “Cercando – racconta ad Avvenire che lo definisce ‘un ragazzone alto e ben piantato, la parlata mite nella dolce cadenza trentina’ – di essere capaci di “abbracciare chiunque ci si presenti davanti, prima di ogni giudizio”.
Don Alessio punta molto sulle sinergie necessarie alla nuova architettura della chiesa trentina in “Unità pastorali”. Pellegrin – si legge – ha grande capacità di delegare e di mediare. Ma soprattutto di quest’uomo colpisce l’espressione mansueta, la mitezza”. “Che sia questa la sua forza?”, si interroga Marina Corradi, certa di aver raccontato la storia di “un pastore di montagna che alla dispute teologiche preferisce il voler bene ai suoi”.
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