“Albergo diffuso” e ospitalità sostenibile. Se n'è parlato in un incontro promosso dalla “Fucina dei mestieri”
Per contribuire a far rinascere i centri storici dei paesi, molti dei quali disabitati e in pieno degrado in diverse località della penisola, è nata l’idea di dare vita al progetto “albergo diffuso”. La serata di Cavareno in cui si è trattato questo argomento, è stata promossa dalla “Fucina dei mestieri Charta di regola di Cavarerno”, con il patrocinio della Comunità.
L'associazione da diversi anni si impegna a recuperare gli antichi mestieri e a far rivivere il centro storico, organizzando diverse manifestazioni. L’argomento è stato ampiamente trattato da Maurizio Droli, consulente e ideatore della Scuola Internazionale di Specializzazione in questo settore. Chiamato anche “albergo orizzontale”, l’impresa è formata da alcune famiglie che vivono in case vicine e che recuperano gli appartamenti già esistenti offrendo servizi ai turisti, organizzandosi come una struttura alberghiera.
Si ristrutturano edifici antichi e abbandonati di un unico borgo, si sceglie una reception unica e l’offerta ricettiva è dislocata in molte case adiacenti; gli immobili non devono distare più di 300 metri dal punto di accettazione. È una forma di ospitalità sostenibile, nata in Italia, che trasforma un paese in un luogo accogliente. Lo spirito dell’albergo diffuso è quello di non avere alcun nuovo impatto ambientale.
“L’importante è che l’albergo diffuso nasca in una comunità viva e in un ambiente tipico e riconoscibile, che sia capace di far sentire l’ospite come a casa sua”, ha spiegato Droli. Questa forma di accoglienza dei turisti può far rivivere i centri storici e dar lavoro ai piccoli negozi locali, ai ristornati, ai bar, al caseificio locale e valorizzare le produzioni agricole e artigianali.
Nel progetto possono essere coinvolte la Pro Loco, le associazioni sportive, l’associazione ANASTASIA che può curare la conoscenza dei beni storico-artistici attraverso le guide volontarie. “È necessario lavorare sulle persone e sulla comunità, insegnando l’attenzione verso gli ospiti, la sensibilità per le loro necessità, la curiosità per le loro aspettative e più in generale l’amore verso il prossimo”, ha detto ancora Maurizio Droli. “Queste possono essere le risorse strategiche per sviluppare una forma di accoglienza e di economia al tempo stesso antiche e innovative”.
All’interno di questa rete potrà trovare spazio anche la commercializzazione dei prodotti che già da due anni vengono realizzati dalla “Fucina dei mestieri”. “È necessario ripensare ad un nuovo utilizzo degli edifici del centro storico, ormai abbandonati e trascurati, per valorizzarli in chiave turistica”, ha detto l’assessore alla cultura Raffaella Battocletti. “L’amministrazione comunale ha fatto la sua parte rifacendo strade, piazze e illuminazione pubblica, adesso tocca ai privati fare la loro parte. Il nuovo PRG – ha concluso Battocletti – ha dato diversi strumenti per agevolare le ristrutturazioni”.
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