Azzardo controllato

Punta sulla prevenzione la nuova legge provinciale sulla dipendenza da gioco. Via le slot da tutti i locali vicini ai luoghi “sensibili”

Punta soprattutto sulla prevenzione la nuova legge provinciale sulla dipendenza da gioco, ma pone anche precisi paletti per limitare un fenomeno dagli alti costi sociali. L’ha approvata all’unanimità l’Aula del Consiglio provinciale di Trento lo scorso 16 luglio. La legge 13/2015 reca “Interventi per la prevenzione e cura della dipendenza da gioco” ed è frutto dell’unificazione di due distinte proposte, l’una del consigliere Walter Viola di Progetto Trentino e l’altra di Violetta Plotegher del Pd e di altri.

Per arginare la febbre da gioco d’azzardo che in Trentino, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio della Salute, interessa 10 mila persone, la nuova legge stabilisce il divieto di collocazione degli apparecchi da gioco in prossimità dei luoghi frequentati dalle persone più vulnerabili (la distanza minima dai cosiddetti “luoghi sensibili” quali scuole, ospedali, circoli anziani, case di accoglienza è stata fissata in 300 metri); prevede l’adozione di misure per limitare la diffusione del gioco; promuove la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da gioco e la cura della dipendenza patologica da gioco.

La nuova legge introduce tra le novità l’obbligo di eliminare, entro 5 anni, le slot machine in tutti gli esercizi pubblici – sale da gioco comprese – collocati entro la distanza minima di 300 metri dai luoghi “sensibili” citati. Nei piccoli Comuni dove c’è un unico bar, se questo ha apparecchi da gioco potrà essere ulteriormente prorogato il termine di cinque anni per la rimozione delle macchinette.

Nell’azione di informazione e sensibilizzazione sui rischi del gioco saranno coinvolte le istituzioni pubbliche, la scuola e le realtà del terzo settore che già oggi sono impegnate nel contrastare il fenomeno. “Si tratta di mettere in rete la scuola, l’Azienda sanitaria provinciale, i Comuni, la Provincia, le associazioni del terzo settore che in questo campo già hanno fatto molto – osserva Walter Viola – per rafforzare le azioni di prevenzione, da un lato, e le possibilità di cura, dall’altro. Finalmente in Trentino abbiamo una legge organica per affrontare questa piaga sociale”. “Con questa legge – ha detto in Aula Violetta Plotegher – la Provincia promuove la scelta di non giocare, ma è anche vicina a quegli esercizi come i bar che decidono di non offrire gli apparecchi da gioco”.

Tra le associazioni, plaude all’approvazione delle legge l’Ama. L’associazione di auto mutuo aiuto negli ultimi anni, oltre ad attivare corsi per giocatori colpiti da ludopatia (condizione patologica di dipendenza dal gioco, e in particolare dal gioco d’azzardo), ha portato avanti anche una serie di iniziative e progetti sul territorio per sensibilizzare istituzioni e società civile, facendo rete tra enti pubblici, istituzioni scolastiche, terzo settore. “Siamo soddisfatti che si sia giunti all’approvazione di questa legge – osserva Miriam Vanzetta del gruppo Ama di Trento ai microfoni di radio Trentino inBlu –. In questi anni abbiamo osservato che per gli studenti e per gli anziani imbattersi lungo i loro percorsi abituali in sale gioco o in luoghi dove sono presenti le slot machine è un incentivo a giocare. Allontanarle dai luoghi sensibili è un intervento importante”.

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