È stata recentemente inaugurata a Palazzo Trentini una raffinata selezione di sculture di Marco Morelli e di dipinti di Liberio Furlini. Si tratta di due personali affiancate, con un solido minimo comun denominatore costituito dalla raffinata sensibilità che caratterizza le opere d’arte di questi due autodidatti d’eccezione, pur così specifiche e diverse le une dalle altre. I due si confermano fra i più sensibili scultori e pittori attivi oggi in Trentino. Soprattutto, ma non solo, religiosi sono i temi trattati da Morelli nelle sculture e nei bassorilievi sia in terracotta che in bronzo, ed alcuni anche in marmo, mentre Furlini indaga la natura nel suo complesso, con una attenzione materica e coloristica particolarmente accentuata.
Morelli (1942), sacerdote e per anni docente di filosofia nei licei, plasma la materia alla luce delle parole infuocate degli evangelisti (in specifico Giovanni) conferendo alle sue prospettive un’impostazione dinamica e ai suoi personaggi dei tratti espressivi, informali, esagerati, così da denotare il senso di eccezionalità sistematicamente presente nei Vangeli: lo stupore di Emmaus valga per tutti.
Pittura tradizionalmente figurativa, quella di Liberio Furlini (1950). Lo spirito che vi aleggia è pacato, di pace, un silenzioso senso di serenità supportato da una conoscenza diretta dei luoghi e delle persone, della fatica e delle preoccupazioni: una pittura vicina alla gente, che respira col mondo. In questa produzione più recente Furlini ha declinato le tematiche a lui più solite e care attraverso un’inedita e rara valenza simbolica che ne esalta la dimensione altamente poetica.
Palazzo Trentini, Trento, via Manci 27, fino al 3 agosto: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, il sabato dalle 9 alle 12, chiusa la domenica. Ingresso libero.
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