In vacanza con Dio

Una vacanza “diversa”, improntata alla ricerca di un benessere spirituale che coinvolga genitori e figli. L'esperienza degli “Esercizi Spirituali per famiglie” a Terzolas

“Mi è sembrato che lo sguardo tra noi cambiasse”. “Ci siamo dissetati alla sorgente e tutti abbiamo gustato”. “Ci sembrava impossibile riuscire a fermarci, poi siamo rimasti stupiti nel percepire l’amore di Dio".

Traspare da queste parole la profondità dell'esperienza vissuta dalle coppie che hanno partecipato alla settimana di esercizi spirituali per famiglie sulla scia di S. Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, che si è svolta per la prima volta dal 5 all'11 luglio a Terzolas, nella splendida cornice della Casa per ferie al Convento gestito dai frati cappuccini in Val di Sole.

Ad accogliere e guidare spiritualmente le 8 famiglie che hanno aderito alla proposta di dedicare una settimana alla preghiera e alla meditazione, ispirata al tema "Abbiamo solo cinque pani e due pesci", sono stati padre Enrico Deidda sj, suor Francesca Bernacchia e Maria Turri, formata alla metodologia ignaziana, mentre i figli sono stati affidati ad un gruppo di animatori che li ha seguiti in un percorso parallelo.

"Conoscevamo già da qualche tempo padre Enrico e lo avevamo ritrovato agli esercizi spirituali fatti in Sardegna nel 2011 e l'anno scorso: avendo vissuto un'esperienza che per noi si è rivelata preziosa ci siamo detti che sarebbe stato importante avere la possibilità di condividerla con altre famiglie anche nella nostra regione", raccontano Silvia e Giuliano Rizzi, la coppia trentina che ha organizzato l'iniziativa con il sostegno di padre Mario Marcolini e padre Alberto Remondini, superiore della comunità dei Gesuiti di Trento, e don Albino Dell'Eva, responsabile del Centro di Pastorale familiare della diocesi trentina.

Esistono vari luoghi in Italia dove poter svolgere gli esercizi – per saperne di più: eessfamiglie.blogspot.it -, una scelta controcorrente rispetto a più allettanti offerte vacanziere. "Padre Enrico ha avuto l'intuizione di adattare la formula degli esercizi di S. Ignazio alle famiglie e per noi è un tempo privilegiato che ci aiuta a rigenerarci come singoli, coppia, figli e famiglia", spiegano Gloria e Luigi Muru, una coppia sarda che da Cagliari è salita in val di Sole, scoprendo la bellezza di un luogo che ha facilitato l'immersione nel silenzio e nella preghiera.

"Abituarsi a far tacere tutti i pensieri che occupano la mente è faticoso – ammette Gloria -, ma poi impari ad assaporare il silenzio, e la spiritualità ignaziana aiuta a fare luce su quello che vivi, a rileggerlo all'interno della relazione con Dio nella vita quotidiana". "La contemplazione del creato e la pace del luogo hanno favorito un clima di raccoglimento che ha dato ulteriore serenità", aggiunge Luigi, ricordando la bella passeggiata fatta in val di Rabbi, alle cascate del Saent.

Tra i vari momenti in cui era scandita la giornata – le lodi, la meditazione individuale e la condivisione di coppia, il pranzo in silenzio, la "stella", ossia il momento in cui la famiglia si riuniva, gli incontri individuali con le guide, la Messa, e la preghiera notturna dei bambini guidata dagli animatori – la coppia ne ricorda uno particolarmente intenso: "Ci siamo ritrovati per la condivisione, ed è stato spontaneo prenderci per mano senza bisogno di dire nulla".

Anche i momenti di incontro con le altre coppie – un'altra sarda, una toscana e cinque trentine – si sono rivelati talmente coinvolgenti da creare una sintonia profonda che le ha trasformate in una famiglia allargata in cui è stato possibile aprirsi agli altri come se li si conoscesse da sempre.

"In molti si interrogano sulla crisi della famiglia, ma quando ci sono problemi o difficoltà, non ci si dà nemmeno il tempo di provare ad affrontarli: questa è una proposta che offre uno spazio in cui ritrovarsi, confrontarsi con altre famiglie e lasciare aperta la porta all'azione dello Spirito Santo".

Un'esperienza che è dono anche per i bambini: a loro volta coinvolti in riflessioni e laboratori pratici, hanno preparato il pane per la Messa e una maglietta sulla quale hanno scritto le parole che sintetizzavano la riflessione emersa alla fine di ogni giornata: incontro, aiutarsi, compagnia, pane, scoperta. "Per me Terzolas è stata una bella esperienza perché ho potuto conoscere nuovi amici e persone molto gentili che mi hanno aiutato in questa settimana di riflessione, spero di riviverla l'anno prossimo", conclude Luca Usai, 11 anni, arrivato in val di Sole con i genitori Valeria e Tonino, trasmettendo l'augurio che dopo questo avvio positivo, gli esercizi mettano radici sempre più profonde in terra trentina.

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