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La Buona Scuola da ieri è legge. Ma è scontro. Il via libera da Montecitorio è arrivato con 277 voti favorevoli, ma 173 no.
Un piano straordinario di assunzioni per oltre 100.000 insegnanti. Risorse stabili per la formazione e la valorizzazione dei docenti. Investimenti ad hoc per laboratori e digitale.
Sono i punti presentati dal Governo per sottolineare i meriti di questa riorganizzazione del sistema educativo italiano. A sindacati e diverse forze politiche non è piaciuto però il metodo. E non piacciono alcune novità previste. Su tutte il ruolo dei dirigenti scolastici, disegnato dalla riforma come un preside-sceriffo che valuterà i neo immessi in ruolo e potrà scegliere i docenti.
Il Trentino, in tema scolastico, ha competenza primaria: le regole potranno essere diverse. Stefania Galli della Cisl Scuola
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