Non si è ancora spenta a Zelarino, sobborgo di Venezia, l'eco della visita del cardinale birmano Charles Maung Bo, ospite a Trento per le feste vigiliane che con il vescovo Bressan ha presenziato pure alla festa del patrono San Vigilio nel popoloso centro veneto. I festeggiamenti durano una decina di giorni e coinvolgono migliaia di persone ed hanno destato la sorpresa sia di Bressan che di Bo, accolti in pompa magna. Il motivo di tanta devozione radicata nessuno è in grado di chiarirlo. In base alla storiografia più acclarata il culto per il santo martire trentino pare sia stato introdotto dall'Ordine teutonico poco dopo il Mille, grazie ad alcuni padri originari della Retia che avevano eretto un convento e un ospedale per soccorrere i pellegrini che arrivavano in nave dalla Terra Santa insieme con i crociati. Sulla pala dell'altare maggiore della parrocchiale è ritratto San Vigilio inginocchiato davanti alla Vergine con alle spalle i martiri D'Anaunia, Sisinio Martirio e Alessandro.
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