Cinquant’anni in bianco e nero

Domenica il mondo scacchistico altogardesano celebra un traguardo importante, quello dei 50 anni di attività ininterrotta in quel di Arco del movimento locale, nato col nome di Circolo Scacchistico Basso Sarca nel lontano gennaio 1965. Le candeline saranno spente il 12 luglio, di sera, nella centralissima piazza III Novembre ad Arco, proprio per mostrare a tutti come il gioco a torto ritenuto da alcuni complesso e non per tutti, possa in realtà coinvolgere dai bambini agli anziani, dai normodotati ai disabili, abbattendo barriere.

“L’attività promozionale e agonistica è cominciata quando ancora non era esplosa la 'moda' degli scacchi, diffusa in tutto il mondo dal match mondiale del 1972 in Islanda tra Fischer e Spassky”, spiega l’attuale presidente Luca Zanin. A fondare il circolo locale furono Federico Alberti, fotografo di Riva, Mario Kumar, avvocato di Riva, Camillo Goi, professore di Arco, Fausto Massari, pensionato di Arco, Pierino Piemonte, maresciallo della Polizia Stradale di Riva, e Umberto Zanin, capotecnico dell’Enel ad Arco, che fu il principale animatore e il primo presidente, in carica fino al 1978.

Le prime partite e i primi incontri si disputarono al Palace Hotel Città, luogo dove ancora oggi gli scacchisti trovano ospitalità: “Lì – prosegue Zanin – si disputarono i primi tornei sociali, si allevò il primo vivaio giovanile, si disputarono le prime sfide con Rovereto e con Trento”.Negli anni l’interesse per gli scacchi, ad Arco e dintorni, non ha fatto altro che crescere ulteriormente: “Nel 1976 venne allestito nel salone del Casinò municipale il mitico Trofeo Massari per under 18: onorava la memoria del ragazzo tragicamente annegato nelle acque del Garda e fu la prima occasione per i giovani altogardesani di misurarsi e cercare lo scacco matto”.

L’anno prima, continua Zanin, aveva debuttato nientemeno che il Festival Internazionale “Città di Arco”, una manifestazione autunnale tuttora viva e vegeta, che ha visto passare in città schiere di grandi maestri internazionali e di campioni italiani, compreso (ma era un pivellino) quel Fabiano Caruana che oggi è il secondo miglior giocatore del mondo. “Il torneo – che per un paio d’anni fu anche campionato italiano assoluto, con i vari Toth, Mariotti e Tatai a nobilitarlo – oggi continua sotto la personale regia di Cristina Pernici, che partendo dalle consolidate esperienze arcensi in tema scacchistico, ha costruito una brillante carriera di arbitro internazionale di scacchi e di organizzatrice di tornei”.

Dopo Umberto Zanin, primo presidente e tra l’altro padre di Luca, attuale presidente, alla guida del circolo furono Giovanni Casentini (1978), Giovanni Turrini (1979-1980), Giampaolo Amato (1981-1982), Renato Rigo (1983), Giovanni Cis (1984, per anni il giocatore più forte del circolo), Ruggero Bonisolli (1985-1989), Marco Rigo (1990-1991), Andrea Nodari (1992-1996), Massimo Mora (1997-1998, l’attuale campione alto gardesano), Stefano Orlandi (1999-2003), Franco Galas (2004-2012).

Zanin conclude con una degna citazione, quella del campionissimo Kasparov: “Gli scacchi sono lo sport più violento che esista – diceva – di fatto quella del circolo alto gardesano è storia di acerrime partite, di furibonde battaglie. Ma senza una goccia di sangue”.

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