sOMM1. La critica del Difensore Civico: “Non sempre la tecnologia agevola. Bisogna mettersi a servizio del cittadino”.
SOMM.2 Nel 40% dei casi l’ente pubblico risponde entro un mese; nel 25% dei casi entro due-tre mesi
.
Difficoltà di comunicazione, mancanza di chiarezza e poca trasparenza nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione. E’ quanto emerge dalla relazione annuale del Difensore civico e Garante dei minori. Un servizio presente in Trentino dal 1985 e che da 30 anni offre gratuitamente la possibilità al cittadino di appellarsi alle istituzioni per provvedimenti o decisioni dell’ente pubblico ritenute poco chiare o addirittura ingiuste, oppure per ottenere informazioni su materie di diritto amministrativo.
Nel 2014 sono 881 i nuovi fascicoli passati sulla scrivania del Difensore civico e 990 le posizioni risolte. Le richieste dei cittadini riguardano tutti i settori, dai bandi per i contributi pubblici, all’edilizia, alla previdenza, fino alle norme tributarie. Nel 40% dei casi l’ente pubblico risponde entro un mese; nel 25% dei casi entro due-tre mesi. In dieci casi invece dall’ente interessato il cittadino non ha ottenuta alcuna risposta. Ancora difficili i rapporti con Inps, ma anche con Azienda sanitaria e con Itea.
Avvocata Daniela Longo, la cultura della trasparenza fa ancora fatica a radicarsi?
Direi di sì. La mancanza di chiarezza da parte delle istituzioni aumenta la diffidenza, la sfiducia da parte del cittadino, anche qualora il provvedimento amministrativo sia giusto. E’ importante che l’ente pubblico faccia norme chiare, comprensibili, che dia risposte certe, entrando nel merito del problema, non semplicemente citando normative e leggi farraginose e di difficile interpretazione.
Con quali enti il rapporto è più conflittuale?
Ho avuto grande difficoltà di comunicazione con l’Inps, un ente che ha come target principale gli anziani. E’ complicato ottenere informazioni e risposte: ho lettere ferme dall’anno scorso. Inoltre la tecnologia spesso non rappresenta un’agevolazione per le persone anziane, ma anzi limita l’accesso alle informazioni. La pubblica amministrazione deve essere al servizio del cittadino.
E sul fronte degli enti locali?
Vedo due criticità: i cittadini sono attenti al territorio e quindi sono solleciti nel segnalare abusi, però gli enti preposti sono lenti a fare i sopralluoghi. Inoltre nei comuni si sta facendo un abuso dell’articolo 31, che permette di espropriare beni senza pagare nulla al cittadino. E’ una norma nata come transitoria negli anni 90 per regolare vecchie pendenze tavolari. Nel 2015 non si dovrebbe più utilizzare.
Come Garante dei minori quante segnalazioni ha avuto?
Nel 2014 sono stati 35 i casi segnalati e hanno riguardato situazioni di fragilità familiare o problemi con i servizi sociali e con la scuola. Bisogna intervenire subito quando un minore soffre di un disagio, non si possono avere liste di attesa su servizi di prevenzione, come i servizi domiciliari ed educativi.
L’anno scorso Lei ha istituito un Corso per tutori volontari. Quali risultati sono stati ottenuti?
In pochi mesi abbiamo ricevuto 107 richieste. Sono piacevolmente stupita e soddisfatta, perché ne aspettavamo circa quaranta. Sono iniziate le prime nomine, vedo grande entusiasmo. A settembre potrò fare un primo bilancio.
Lascia una recensione