La partita, secondo Bassetti, si gioca sempre più sulla capacità di destagionalizzare e di innovare, di differenziare le proposte: se la stagione in alta quota tende sempre più ad allungarsi, ha fatto notare il presidente della Sat, è impensabile e paradossale che in fondo valle le strutture chiudano a fine agosto.
“I nostri rifugi devono essere in grado di fare rete fra loro, devono collaborare per proporre all’ospite un’idea di montagna nella sua interezza”, ha sottolineato Bassetti. “Proprio per questo la Sat offre ai gestori incontri di aggiornamento e formazione, organizzati in collaborazione con l’Università di Trento”.
Davanti alle crescenti esigenze del mercato, la Sat si trova però a dover fare i conti con una sempre minore disponibilità di risorse. Quantifichiamo: se tre anni fa si parlava di un fondo provinciale di 4 milioni, lo scorso anno i contributi sono crollati a 1 milione e mezzo. Soldi che, per altro, devono servire a rispondere anche alle richieste dei privati. “I rifugi sono presidi, testimonianze”, ha rilanciato Bassetti. “Rappresentano un patrimonio unico, delicato e deteriorabile; per questo alla Provincia chiediamo un budget fisso, dentro il quale sarà la Sat a decidere quali sono le priorità e a pianificare gli interventi”.
Per quest’anno, quelli più importanti, riguardano il Graffer (adeguamento terrazza), Cima d’Asta (ingresso, sala, locale invernale e fornitura d’acqua), Antermoia e Agostini. Demolito il vecchio corpo, l’Antermoia è in ricostruzione: i lavori (costo totale di 1,5 milioni), secondo la Sat, saranno completati entro la fine dell’estate. L’intervento in atto al rifugio Agostini, quota 2.400 metri, danneggiato dalla slavina del febbraio del 2014, prevede invece il ripristino del secondo piano e del tetto. La Sat ha inoltre avviato una collaborazione con il Cnr per un progetto finanziato dalla Comunità Europea da realizzare al Rifugio Vioz: si vogliono migliorare le caratteristiche della struttura e risolvere i problemi riguardanti l’approvvigionamento di acqua, il fabbisogno energetico e la gestione dei servizi e dei rifiuti.
A differenza dello scorso anno, fortemente condizionato dalle copiose nevicate, l’inverno 2014 è stato più clemente: la stagione si apre quindi sotto i migliori auspici. “Ma il mercato però necessita di nuove proposte, di innovazione”, ha sottolineato la vice presidente Maria Carla Failo. “Il rifugista oggi deve essere anche imprenditore, saper proporre nuove attività capaci di adattarsi alle richieste dei frequentatori e alla tipologia di rifugio gestito”.
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